Peppard prima dell’A-Team / 4 Settembre 2018 in L'ultima odissea

L’Ultima Odissea (Damnation Alley), film del 1977 diretto da Jack Smight, famoso per aver diretto Airport ’75 e Detective Story con Paul Newman, e interpretato tra gli altri da George Peppard, si proprio l’Hannibal Smith dell’A-Team, già famoso in gioventù per quel capolavoro che è stato Colazione da Tiffany.

Damnation Alley inizia in una base missilistica dell’aviazione americana, dove il Maggiore Donner (George Peppard), e il Luogotenente Tanner (Jan-Michael Vincent) si apprestano a lanciare dei missili per intercettare altri missili atomici diretti sugli Stati Uniti. Sfortuna vuole che alcuni di quei missili nucleari facciano centro, rendendo l’intera superficie degli Stati Uniti una palla di fuoco radioattiva.

La trama riprende dopo qualche tempo, non si sa bene quanto, nella stessa base missilistica vista in precedenza. Alcuni sopravvissuti si arrabattano alla meglio per sopravvivere in un ambiente esterno reso ormai arido e inospitale, e pieno (?) di creature pronte ad uccidere con un sol colpo.

In sostanza è il classico film trash post-apocalittico, in cui viene raccontata la lotta di alcuni sopravvissuti alla ricerca di un posto migliore in cui vivere. Questo film tuttavia non riesce a colpire nel segno, in virtù di una trama scarna e mal raccontata, e di una sceneggiatura avara di colpi di scena. Un film povero, in cui la sensazione di trovarsi in un pianeta ormai morto, bombardato da radiazioni ecc ecc non si ha praticamente mai. Il territorio inospitale si limita ad un deserto sabbioso e nient’altro, e anche quando i nostri arriveranno in una città ormai abbandonata, questa sembrerà tutto tranne che reduce da un bombardamento con testate nucleari. Non un palazzo in macerie, auto ancora intatte, e in cui i nemici più ostici con cui i nostri faranno i conti altro non sono che blatte, comunissime blatte rese “radioattive e iper resistenti” da una sceneggiatura scritta col culo. Ci sarebbero poi degli scorpioni un po più grandi del normale, ma niente che sia paragonabile a quelli radioattivi di Fallout..

Il cast poi sembra una rivisitazione ante litteram dell’A-Team: c’è Peppard col suo immancabile sigaro d’ordinanza, il belloccio con la faccia da schiaffi (e no, non è Templeton Peck), e il ragazzo di colore (Keegan/Paul Winfield), meno burbero di Mr. T e anche molto meno ingioiellato e resistente..

Va detto poi che questo film è tratto dall’omonimo libro di Roger Zelazny, la cui storia però è stata completamente sputtanata in sede di stesura della sceneggiatura, lasciando fuori molti degli elementi che resero il libro un buon successo. Purtroppo il buon Zelazny non si rese conto della cosa finche non vide il film al cinema. Pace all’anima sua.

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