15 Maggio 2013
Una delle cose che rende Stephen King un autentico genio è che sa prendere spunto da situazioni normalmente banali e trasformarle in storie assolutamente imprevedibili e sconcertanti. E’ per questo, perchè questo scrittore è un Genio, che non è semplice prendere un suo romanzo e farne un film che sia all’altezza; nove volte su dieci non ci si riesce. Con Cujo invece abbiamo la classica eccezione che conferma la regola. Abbiamo un buon film, disturbante e angosciante al punto giusto, degno del libro da cui è stato tratto. Certo, il finale è diverso, ma questi sono dettagli (anche se personalmente la cosa un pò mi ha disturbato).
Recensione da Oscar (1)
Concordo sulla prima parte: King è un dannato genio, coi suoi libri ci sono cresciuto, li ho letti quasi tutti ed è insuperabile. Però “The mist”, secondo me, è riuscito, ed è riuscito perché prende spunto da un racconto, quindi ha la possibilità di deviare da King e prendere una sua strada, tant’è che, di fondo, c’è poco più che il canovaccio di King nel film. Il resto è Darabont allo stato puro.
Il fatto è che io proprio non riesco a farmi piacere film che prendono tanta distanza dal libro da cui sono tratti: lo vedo sempre come una specie di tradimento. Sarà una mia fissa, sarà che la letteratura mi appassiona più del cinema, ma è così! ^^
Anch’io la pensavo così, ora ho cambiato idea. Un libro è una realtà a sé stante, così il film. Cheppoi, troverei pleonastico un film pedissequo il libro.