Recensione su Cruising

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22 Settembre 2013

Cruising
Un film che non è piaciuto agli attivisti gay.

Il film diretto da Friedkin è ambientato in una New York notturna, dark, criminale, omosessuale. Gli omicidi seriali sconvolgono la città e la polizia brancola nel buio.
Notte dopo notte vengono uccisi dei giovani uomini, di razza bianco caucasica, omosessuali, mori, occhi scuri, stazza nella media.
Prima vengono abbordati nelle discoteche, portati poi nelle rispettive case o in squallidi motel, vengono uccisi a tradimento dopo un rapporto sessuale consenziente.
L’agente Steve Burns (Al Pacino) rispetta tutti i canoni sopracitati, omosessualità a parte, è adatto quindi all’incarico: spacciarsi omosessuale, per infiltrarsi nei club frequentati dagli omosessuali cambierà il modo di vivere, atteggiarsi, comportarsi. L’obiettivo è arrestare l’assassino.. questo nel più breve tempo possibile, tenendo conto che il pazzo omicida continuerà a colpire. Il punto è che Steve dedica tutto il suo tempo all’operazione sotto copertura, il suo rapporto con Nancy degenera. Il film è duro, amaro se vogliamo, il personaggio interpretato da Al Pacino pur di portare a termine il caso si avvicina sempre di più all’omosessualità con conseguenze degeneranti non solo nel rapporto con la ragazza ma anche a livello lavorativo.
Il peso dell’operazione e il chiedersi fino a che punto può spingersi colpiscono la sua stabilità mentale e fisica. Nella pellicola c’è una scena dedicata all’abuso di potere della Polizia, un ragazzo accusato ingiustamente di essere stato il colpevole degli omicidi viene umiliato da quattro poliziotti.
A Friedkin dopo la realizzazione della pellicola una parte della critica mosse l’accusa di omofobia, dal punto di vista prettamente tecnico invece si accusava il regista di aver elaborato una mezza chiavica a livelli di regia e sceneggiatura. Secondo me Friedkin ha fatto un gran bel lavoro, la pellicola passa dal dramma psicologico in seno al personaggio interpretato da Al Pacino (un cambiamento che non si fermerà al farsi delle domande circa il suo orientamento sessuale) agli omicidi violenti degni del migliore Cinema Slasher, passando per le torture.
Quindi in soldoni guardando Cruising ne esce soddisfatto anche chi senza pretese vuole vedere carne da macello colpita da un coltello da cucina. L’abilità del regista consiste nel mettere scene violente in un contesto di indagini lunghe e dolorose.
E allora ?

E allora niente, certe volte si distrugge una pellicola solo perché va oltre determinati tabù, altre volte la si premia per questo. Riprendendo la trama Steve riesce ad eliminare il vero killer. Purtroppo ne uscirà profondamente cambiato.

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