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Cruising

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Un film non facile da vedere / 17 Gennaio 2022 in Cruising

Un film non facile…un faro che si accende su un mondo sotterraneo che si muove all’oscuro del mondo ordinario, ma che esiste eccome, che ci piaccia o no: omosessuali ammassati in night club …che si slinguacciano e non dico altro…insomma ci vuole pure un po’ di stomaco a guardare questo film…ma soprattutto notevole il coraggio di chi ha messo su questo film e con notevole il realismo. Il capo della polizia ad un certo punto dice molto brevemente …” non è colpa loro se sono così” (se ricordo bene la citazione)..insomma sembra un messaggio del regista allo spettatore come per giustificare il tema trattato o gli omosessuali degenerati che caratterizzano il film. Un fim non facile ..per ambienti squallidi e per il protagonista che non appare di certo un eroe, ma più una vittima sacrificale…che è praticamente costretto a far il lavoro che gli è stato assegnato di camuffarsi in quegli ambienti per individuare il serial killer. Poco approfondito l’aspetto del maniaco criminale e dell’aspetto quindi investigativo. Infatti non ho capito come mai tra tutta quella marmagli le indagini si concentrano su una persona. In pratica il film si concentra molto sulle atmosfere. A tal proposito notevole la scelta musicale…un glam rock…davvero coinvolgente. Il poliziotto, impersonato da Al pacino, come al solito straordinario, si mostra come detto un poliziotto comune ..con tutte le sue fragilità umane…che alla fine si prenderà le sue conseguenze…che il messaggio ultimo del film sia un monito alle persone che si ritengono normali … che ciò che noi riteniamo squallido, possa venire fuori anche dalle profondità di noi stessi…perché lo squallore, il marcio, la perversione ecc… si nasconde negli ambienti sotterranei del nostro essere?

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22 Settembre 2013 in Cruising

Cruising
Un film che non è piaciuto agli attivisti gay.

Il film diretto da Friedkin è ambientato in una New York notturna, dark, criminale, omosessuale. Gli omicidi seriali sconvolgono la città e la polizia brancola nel buio.
Notte dopo notte vengono uccisi dei giovani uomini, di razza bianco caucasica, omosessuali, mori, occhi scuri, stazza nella media.
Prima vengono abbordati nelle discoteche, portati poi nelle rispettive case o in squallidi motel, vengono uccisi a tradimento dopo un rapporto sessuale consenziente.
L’agente Steve Burns (Al Pacino) rispetta tutti i canoni sopracitati, omosessualità a parte, è adatto quindi all’incarico: spacciarsi omosessuale, per infiltrarsi nei club frequentati dagli omosessuali cambierà il modo di vivere, atteggiarsi, comportarsi. L’obiettivo è arrestare l’assassino.. questo nel più breve tempo possibile, tenendo conto che il pazzo omicida continuerà a colpire. Il punto è che Steve dedica tutto il suo tempo all’operazione sotto copertura, il suo rapporto con Nancy degenera. Il film è duro, amaro se vogliamo, il personaggio interpretato da Al Pacino pur di portare a termine il caso si avvicina sempre di più all’omosessualità con conseguenze degeneranti non solo nel rapporto con la ragazza ma anche a livello lavorativo.
Il peso dell’operazione e il chiedersi fino a che punto può spingersi colpiscono la sua stabilità mentale e fisica. Nella pellicola c’è una scena dedicata all’abuso di potere della Polizia, un ragazzo accusato ingiustamente di essere stato il colpevole degli omicidi viene umiliato da quattro poliziotti.
A Friedkin dopo la realizzazione della pellicola una parte della critica mosse l’accusa di omofobia, dal punto di vista prettamente tecnico invece si accusava il regista di aver elaborato una mezza chiavica a livelli di regia e sceneggiatura. Secondo me Friedkin ha fatto un gran bel lavoro, la pellicola passa dal dramma psicologico in seno al personaggio interpretato da Al Pacino (un cambiamento che non si fermerà al farsi delle domande circa il suo orientamento sessuale) agli omicidi violenti degni del migliore Cinema Slasher, passando per le torture.
Quindi in soldoni guardando Cruising ne esce soddisfatto anche chi senza pretese vuole vedere carne da macello colpita da un coltello da cucina. L’abilità del regista consiste nel mettere scene violente in un contesto di indagini lunghe e dolorose.
E allora ?

E allora niente, certe volte si distrugge una pellicola solo perché va oltre determinati tabù, altre volte la si premia per questo. Riprendendo la trama Steve riesce ad eliminare il vero killer. Purtroppo ne uscirà profondamente cambiato.

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15 Marzo 2011 in Cruising

Un film torbido e morboso, crudo quasi in maniera ossessiva.
Le espressioni di Al Pacino scombussolato, ai tempi, non mi convinsero affatto.

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