Personaggi poco definiti / 27 Luglio 2021 in Croce e Delizia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Innocua commedia sull’amore tra persone non più giovanissime che devono fare i conti con i nodi delle loro “vite precedenti”.
Nel complesso, Croce e delizia, film prodotto dalla Groenlandia di Matteo Rovere e Sydney Sibilia, non è poi malaccio, ma mi è sembrato che, in fase di scrittura, difetti soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, in particolare di quelli secondari.

Alla fine, gli unici personaggi abbastanza definiti sono quelli che compaiono sulla locandina del film: Carlo (Gassmann), Penelope (la Trinca) e Tony (Bentivoglio). Il più complesso dei tre è Penny e mi pare che la Trinca abbia saputo gestire con mestiere le contraddizioni e le insicurezze della protagonista.

I comprimari, come accennavo, sono solo abbozzati e lasciano intravedere -invece- stuzzicanti sviluppi in cui nessuno sembra aver voluto scommettere: la zia sessantottina (Lunetta Savino), il toy boy (Giandomenico Cupaiuolo), i bambini, la compagna (Anna Galiena), la sorellastra (Clara Ponsot), la donna incinta (Rosa Diletta Rossi).

La trama del film sfiora solo marginalmente il conflitto di classe, senza avere mai il coraggio di affrontarlo davvero (non che dovesse essere l’argomento principale, ma gli strizza molto l’occhio, senza concludere nulla), il che mi ha fatto pensare spesso, durante la visione, al maggior equilibrio formale (e, quindi, anche alla scrittura) di un film dalle premesse molto simili, Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì, in cui qualsiasi personaggio, anche il più defilato, ha un peso narrativo e una caratterizzazione ben definiti.
Eppure, alla ricerca del contrasto abbozzato tra “proletari” e “borghesi”, il film di Simone Godano esagera in diversi punti: l’apice di questa tendenza alla macchietta forzata, per me, sta nel passaggio in cui la nuora del personaggio di Gassmann dichiara di voler chiamare Sashimi una neonata (forse perché il padre e il nonno della nascitura sono pescatori e pescivendoli?). Per la serie, quando il troppo stroppia.

Nota a latere: ma quant’è bella la villa al mare dei Castelvecchio?

(Cinque stelline e mezza)

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