17 Recensioni su

Crimson Peak

/ 20156.5337 voti

Un capolavoro del cinema gotico / 10 Marzo 2018 in Crimson Peak

Del Toro è un regista per me molto bravo, un creatore di mondi e di storie fascinose e sinceramente mi dispiace quando vedo che molte persone non riescono a cogliere tutta la passione e la dedizione che mette nei suoi film (come accaduto per “la forma dell’acqua, per molti scandalosa la sua vittoria agli Oscar).
Questo film strizza l’occhio ai grandi romanzi gotici del 1800, visivamente bellissimo(scenografie spettacolari, costumi sontuosi, atmosfere cupe e suggestive).
Interpretazioni attoriali anche perfetti (spiccano l’affascinante Thomas Sharpe e l’inquietante Jessica Chastain).
Per me un gioiello, un film simbolo di un cinema d’altri tempi.

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A margine il “fantastico” / 2 Novembre 2016 in Crimson Peak

Nel cinema di Guillermo Del Toro c’è sempre qualcosa che si apre (sebbene spesso sotto forzatura), e lascia intravedere misteri, universi immaginari, nuove frontiere del fiabesco. Che sia una scatola, simile ad una valigia, con incise delle iniziali, o un recipiente, simile ad un pozzo, pieno di argilla rossa che pare sangue raggrumato, poco importa. L’idea creativa per il regista messicano si instilla a partire da quello che questi oggetti/contenitori nascondono, quello che celano, quello che attendono di rivelare, e che poi mostrano, con fascino, od orrore (è questo il caso), con forza, o con stupori o grida trattenuti. E’ il suo cinema, in fondo, un baule pieno di creature fantastiche, di mostri, di fantasmi, di robot giganti, di case scricchiolanti, di fascini misteriosi, di mondi sommersi, e labirinti intricati: di un primo piano che si ostenta, ma che non è quello che sembra, perciò di uno sfondo ben più determinante, importante. La dialettica è tra la storia principale e quella marginale, tra il melodramma amoroso del fratello e sorella e la giovane sposa di lui e il racconto di una casa piena di fantasmi; tra la ricostruzione storica e verosimile della realtà di fine ottocento, e la fantasia del paranormale: il concreto visibile nutrito dal fantastico celato.
E “Crimson Peak” non fa altro che confermare questa poetica ricca di suggestioni e visioni, potenzialmente fertile per il cinema. L’horror è il genere che richiama le atmosfere degli esordi, ed è quello che più si addice a incanalare ed esaltare lo stile di Del Toro. Fondata sui cliché noti, la narrazione si innerva però di trovate visive che ne impediscono l’appiattimento o l’adagiamento; i misteri non svelati, gli inganni architettati, rendono l’ingranaggio ben oliato, e la suspense, costruita su basi stilistiche più che in sede di sceneggiatura, e per questo ancor più apprezzabile, garantisce un coinvolgimento costante. Alla fine, quando la nebbia si dirada, ciò che resta ha il sapore amaro del già visto, o già sentito, dentro l’ampio contenitore dell’horror; ma la molla di un amore meccanico e meschino, che scardinandosi dal meccanismo (narrativo e semantico), diventa libera, e perciò simbolo di un amore vero, è la punta di lirismo che appartiene al mondo di Del Toro al pari di tutto quell’immaginario precedentemente citato. Anch’essa marginale. Ma proprio per questo importante.

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Un buon lavoro. / 14 Ottobre 2016 in Crimson Peak

Bel lavoro quello di Del Toro dal punto di vista della regia, scenografia, fotografia, costumi.
Trama forse prevedibile, ad un certo punto, ma non per questo mediocre.
E’ una pellicola interessante che ha degli sviluppi insoliti, senza dubbio, in particolare per chi abbia scelto di vedere il film dopo averne visto il Trailer.
Tuttavia, mi ripeto, il lavoro resta interessante e porta con sé una storia insolita ma avvincente.

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5 / 9 Maggio 2016 in Crimson Peak

Forse avrei dovuto seguire il mio istinto quando ho guardato la locandina e ho pensato “ma che è sta treshata?” .
Film dark fantasy che parte bene la prima salvo poi perdersi in quello che è l’aspetto principale del film , la paura dei fantasmi. Sentendo recitare gli attori, rimpiango le storie di paura di mia nonna intorno al camino , guardando i fantasmi , mi chiedo chi abbia dato il diploma di grafica a quegli scemi e guardando l’intera estetica del film , ripenso agli ultimi film di tim burton e ci dovevamo beccare pure l’emule. Voto 5

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GRAND GUIGNOL / 26 Aprile 2016 in Crimson Peak

Un opera tecnicamente ineccepibile. Va detto subito che non si tratta di un Horror ma bensì di un Mistery sovrannaturale. Regia solida ed esperta del sempre ottimo Del Toro coadiuvato da una fotografia ispiratissima di puro stampo Baviano (la colorazione mi ha rievocato “sei donne per l’assassino” e “La goccia d’acqua”). Un film di questo tipo può essere concepito solo da un regista NON americano…un regista dalla sensibilità Europea (si lo so che è messicano ma le radici sono chiaramente europee).
Si ha l’impressione di assistere ad un film gotico vecchio stampo…con transizioni a tendina e simili a suggerire proprio questa impostazione. Film come “Gli invasati” e “Suspense ” hanno chiaramente influenzato Del Toro.

I costumi, le scenografie e la messa in scena lasciano letteralmente a bocca aperta. Buone le prove attoriali con Jessica Chastain sugli scudi.
Comparto musicale affidato al talentuoso Fernando Velázquez, ormai specialista nel musicare film spagnoli Thriller/Horror.

Si ma la trama? La trama è molto semplice e forse addirittura prevedibile…colpi di scena fondamentalmente non ce ne sono.
Se devo trovare un difetto forse è la computer grafica. Hanno girato le scene con attori in carne ossa direttamente sul set…con ottimi costumi…per poi ricoprirli di CGI che va a cozzare con l’atmosfera d’insieme e con risultati altalenanti. Questa mossa non l’ho capita.

Voto: 7,5

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Horror gotico in stile Del Toro, 6,5 / 27 Marzo 2016 in Crimson Peak

Poteva essere un pò più di quel che è, ma Del Toro ha saputo far bene!
La bravissima Mia Wasikowska di “Alice” cambia mondo…e invece del paese delle meraviglie scopre il mondo dei fantasmi, che tentano di metterla in guardia da Crimson Peak…cosa che però capisce troppo tardi!
Un bel film, più bello con gli occhi che con la testa, ma mi è piaciuto, horror ma non troppo, gotico, cupo, spettrale e un eccellente fotografia.
Purtroppo alcuni personaggi non danno il meglio di sè, su tutti Tom Hiddleston, il Loki di “Thor”, un personaggio piatto e apatico che fino alla fine resta così…vuoto.
Bravissima lei, davvero notevole.
6,5. Discreto.

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Vaghezza cremisi. / 21 Marzo 2016 in Crimson Peak

Vessillifero di un Horror squisitamente romantico, Guillermo del Toro, con Crimson Peak , torna a firmare un’opera più vicina al suo immaginario gotico, dove realtà e rappresentazione si confondono.
In una simulazione di inganni non particolarmente velati, o celati in ambigue sfaccettature, la componente spettrale risulta quanto mai labile, quasi un pretesto ( come afferma la giovane protagonista ) per narrare una storia, che ha la foggia più o meno amara di un romanzo. E nei suoi risvolti letterari ( per non dire poetici ) che si annida il suo elegante scheletro, nonché la sua curata e raffinata struttura.
Come non restare estasiati dalle sue scenografie, imperlate di una malinconica bellezza, come quella del salone principale in cui si riversano foglie, e neve caduca. Come non restare sedotti da un ambiente che di riverbero dona ai caratteristi pura potenza espressiva.
D’altro canto la sceneggiatura si prefigura frugale e semplice, non intricata e volutamente non sottintesa, forse per immolare la suspense a favore di un più esacerbante incanto, dai toni cupi e melodrammatici.

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Trionfo del trash/gotico / 24 Dicembre 2015 in Crimson Peak

La storia è prevedibilissima. È facile immaginarsi Del Toro che durante la stesura si spazientisce: “No, non va bene, dev’essere più telefonato, più telefonato!”
Quello che lo salva è tutto il resto: la fotografia (solo un appunto: ma l’America un po’ meno gialla no?), la scenografia (la casa!), i costumi, la recitazione (Jessica Chastain in primis), addirittura le citazioni (quelle che ho colto io: una dichiarazione d’amore copia/omaggio da Jane Eyre e Mia Wasikowska con i capelli sciolti identica alla Damigella di Sir John Everett Millais).
Crimson Peak è una storia di fantasmi dell’Ottocento a tutti gli effetti, con le trovate trash/gotiche che è impossibile facciano paura ma che ci facciamo andar bene. Aveva tutte le carte per essere un capolavoro: purtroppo, è “solo” una gioia per gli occhi.

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GIochi Visivi senza Arrosto / 17 Novembre 2015 in Crimson Peak

Favola nera incredibilmente sensuale quella di Del Toro, tra scenografie maledettamente sexy, effetti fisici gustosi e una Chastain dannatamente seducente, un viaggio eccitante, ma che conduce solo a una masturbazione fine a se stessa e irresoluta per soddisfare.

peccato / 5 Novembre 2015 in Crimson Peak

Con quel cast, quella fotografia e quell’immaginario avrebbe potuto essere molto di più, ma la storia è troppo piatta/prevedibile/vicina all’inutile. Peccato.

Versate un po’ di tè anche per me, grazie. / 4 Novembre 2015 in Crimson Peak

Non ci siamo…
E’ un giudizio personale, come ogni volta, ma per me proprio non ci siamo.
E’ un horror? E’ un drammatico? E’ un film di Moccia?
Cosa cavolo è!?
Salvo la fotografia e l’enorme casa di Sharp che danno un’ambientazione tetra e oscura all’opera, e la prova attoriale di Tom Hiddleston. La vicenda, invece, la trovo parecchio inconcludente, una scusante per poter raccontare una certa storia in un modo che si era già deciso di intraprendere e poco ci fa se non ci sta sempre bene o se alle volte appare più un vezzo che non una reale necessità.
Insomma…troppo sentimentalismo scontato, banale, di quello di certa cinematografia adolescenziale che mi guardo bene dal vedere (e come le fai a sapere ste cose se non li vedi? Perché li vedo, ok!? Ma non al cinema) che ti porta a credere d’aver capito tutto già all’inizio e non rimanendone deluso nemmeno per un secondo.
Dal trailer si vedeva questo fantasma rosso-nero: chi cavolo è questo fantasma? La mamma? Una delle tizie che, lasciamo perdere che sarebbe spoiler?
E chiunque fosse…PERCHE’!?
Non so, o mi sono appisolato e me lo son perso io questo ragionamento, o si sono appisolati loro mentre scrivevano la sceneggiatura.

Consigliato a: Tutti i fan dei film di Moccia.

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Dimenticabile / 2 Novembre 2015 in Crimson Peak

In “Crimson Peak”, Guillermo del Toro sposa nuovamente la poetica del macabro contornato da uno spirito favolistico: così, dopo “La spina del diavolo” e “Il labirinto del fauno”, il cineasta messicano ritorna ad un andamento registico e strutturale molto simile, con un omaggio più sentito a H.P. Lovecraft, le cui composizioni visive e tematiche si riscontrano come specchio dell’assonanza tra i due autori. Tuttavia, il bilico sul quale del Toro è solito porre i suoi film più famosi, ovvero quello tra reale e immaginifico, umano e spettrale, portati ad una percettività tetra e quindi avvinghiante, qui non si addice del tutto al racconto; al contrario, tale duplicità trascina l’insieme nel melodramma, scomponendo l’agglomero di virtù che si era creato nei suoi precedenti lavori. L’inganno sviluppato contro la protagonista vorrebbe essere lo stesso volto allo spettatore, ma così non è: non c’è suspense, né rivelazione, il lato letterario è completamente subordinato all’atto visuale che, sottinteso, non può colmare le lacune filmiche per lasciar posto a una bella carrellata di fotografie. Il cinema non è solo immagine.

Le trame della storia non si intrecciano a sufficienza; e se il racconto a tinte gotiche, strisciante nell’osservazione degli eventi da ogni angolo della dimora di Crimson Peak, dal profondo del giacimento di argilla rossa (con interessante forza simbolica) alla presenza dei fantasmi, ad un passato di macabre perversioni, potrebbe anche intrigare il pubblico, la sceneggiatura non svolge adeguatamente il suo compito, facendo precipitare il film nel pallido dramma di un triangolo sentimentale / amoroso tra i personaggi di Mia Wasikowska, Tom Hiddleston e Jessica Chastain. La firma d’autore di Guillermo del Toro, ovvero quel gioco perfetto tra sfondo e primo piano, storie a margine e storia principe, è in questo caso una macchia inconsistente, che tenta di rifarsi con banalità sceniche, caricate all’estremo di una farsa che non illude né tantomeno spaventa. La vicinanza del regista al genere fiabesco, e al ruolo speculare conferito alla dimensione reale, in “Crimson Peak” non danno il loro meglio, ma lasciano spazio all’eco lontana delle precedenti opere di del Toro: l’unico raggiro efficace di una pellicola smarrita tra flebili allegorie.

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Ottimo fumettone preraffaellita / 1 Novembre 2015 in Crimson Peak

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Eccellente fumettone di ispirazione gotica firmato da un Guillermo Del Toro in gran forma, evidentemente eccitato all’idea di poter mettere in scena un allestimento sì ricco ed evocativo di una materia, quella della ghost story, malleabile ma quantomai delicata. La gioia per aver potuto dar vita ad un film del genere è, però, ben mitigata da un buon controllo dei mezzi tecnici.
Il regista messicano ha saputo dosare bene tutti gli ingredienti del genere classico: mistero, sangue, segreti e, soprattutto, una magione maledetta, pensata -qui- come un luna park goticheggiante.

Per quanto la definizione dei personaggi sia abbastanza lineare (se non piatta) e abbondi di stereotipi abbastanza prevedibili, ritengo che tale scelta narrativa sia stata consapevole e ponderata: le figure in scena richiamano precisi schemi letterari ancor prima che cinematografici in cui lo spettatore appassionato di lettura (a tema e non) è in grado di trovare confortevoli rimandi.
Così, per esempio, Edith (Wasikowska) è una specie di Jo March aspirante romanziera danarosa come un’ereditiera di Henry James (un “tizio” che, manco a dirlo, ha avuto una certa familiarità con le entità fantasmatiche e che viene citato anche nell’uso della coppia di fratelli depravati, eco di quella de Il giro di vite) e che, alla pari della Jane Eyre brontiana (altro ruolo wasikowskiano: sarà un caso?) si isola in un’immensa casa nella brughiera. Si rimembrano lo Sherlock di Conan Doyle (vedi il giovane medico McMichael interpretato da Charlie Hunnam), gli intrighi uxoricidi degni di Dorothy L. Sayers (Sospetto) e i racconti fantastici di Edith Wharton (per un attimo, la presenza del cane mi ha fatto pensare al noto Kerfol), di H.P. Lovecraft, di E. T. A. Hoffmann e di Charles Dickens.

I riferimenti che ho apprezzato di più, però, sono quelli all’estetica pittorica, in particolare a quella preraffaellita: da Millais a Rossetti, passando per Hunt e Burne-Jones, la ricchezza dei pattern violenti (verde, viola, blu, rosso… in perenne confronto con il candore della neve o della pelle diafana degli attori) e dei contrasti materici (epidermidi di porcellana, masse di capelli come crini di cavalli orfici, tessuti opulenti, a tratti rigidi come armature, talora avvolgenti come morbidi e sensuali sudari), ogni dettaglio scenografico concorre a riportare alla memoria la felice stagione simbolista inglese.
In particolare, l’esaltazione dei tratti del volto di Jessica Chastain (in particolare degli occhi incredibilmente profondi e fermi nella loro nevrosi) e delle sue forme, qui stranamente giunoniche, gigantiformi, quasi michlangiolesche, mi ha ricordato prepotentemente dipinti come Proserpina (http://bit.ly/1WoYZkP) e Salotto sul prato (http://bit.ly/1Sgvufc), giusto per citarne un paio.

Il film non è esente da pecche (Hiddleston, per esempio, mi è parso decisamente incolore, chiamato a dar vita ad un personaggio privo di carattere, e gli effetti speciali legati ai fantasmi mi hanno delusa abbastanza), ma, nel complesso, Crimson Peak è un gradevolissimo intrattenimento a tinte forti che non mi sarei stupita di trovare tra le pagine di un manga un po’ datato.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 26 Ottobre 2015 in Crimson Peak

Film gotico diretto da Benicio Del Toro (“Hellboy” ma forse il più simile come genere è “Il labirinto del fauno”); Alice incontra Loki 🙂
Inizio con la giovane Edith Cushing a cui compare il fantasma della madre che la mette in guardia da Crimson Peak.
14 anni dopo Edith (Mia Wasikowska) è una scrittrice in erba che conosce il baronetto inglese Thomas Sharpe (Tom Hiddleston) e la sorella Lucille (Jessica Chastain). Sir Thomas cerca finanziatori, tra cui il padre Carter (Jim Beaver, visto nella seria Supernatural) di Edith, per una sua invenzione.
Buone atmosfere e tensione con qualche scena un pò più spaventosa; il ritmo è discreto con un inizio un pò più lento e seconda parte più interessante con la giovane Edith che comincia a scoprire qualche segreto.

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6 stelline e mezzo / 25 Ottobre 2015 in Crimson Peak

Scenari magnifici per una storia che più che horror è soltanto tragica e drammatica… i veri mostri sono gli umani, non i fantasmi.

La passione di Del Toro / 24 Ottobre 2015 in Crimson Peak

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Inutile nasconderlo, Crimson Peak punta gran parte della sua attrattiva sull’atmosfera. I sontuosi costumi, la scenografia curatissima e la splendida fotografia (che fa pensare a Bava) sono i punti forti del film, tutti questi elementi si fondono alla perfezione e creano un’atmosfera che cattura lo spettatore fin dall’inizio.
La storia è comunque più che godibile, in grado di mescolare mistero, romanticismo e tanta tanta malinconia. Se cercate un film con fantasmi assassini questo non è ciò che fa per voi, qui il pericolo è rappresentato dai vivi, non dai morti. Tutte le apparizioni fantasmatiche infatti sono caratterizzate da un velo di tristezza, tanto che si finisce per provare una grande pena per i defunti. In questo senso ho trovato splendida la prima sequenza orrorifica, con il fantasma della madre della protagonista che la mette in guardia sul futuro, ma al tempo stesso sembra abbracciarla calorosamente. Certo, è una figura mostruosa nei lineamenti e nella voce, ma è ancora piena d’amore per la figlia.
Uno dei pregi di Del Toro è sempre stato questo, il riuscire a conferire un alone di umanità e di emotività anche a creature che di umano sembrano avere ormai poco. L’altro grande pregio è la passione, che emerge in ogni sua pellicola, anche la più commerciale. Del Toro sembra divertirsi ancora come un bambino a fare film, e Crimson Peak non fa eccezioni.
Non mancano poi alcune piccolezze particolarmente apprezzabili, quali una violenza piuttosto esplicita laddove necessario e alcuni contenuti taboo (incesto), che stanno via via scomparendo dai film di ampia distribuzione.
Guillermo si fa voler bene, c’è poco da fare.

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Del Toro è sempre del Toro / 23 Ottobre 2015 in Crimson Peak

Non penso di poter analizzare Crimson peak in modo oggettivo,amo lo stile di del Toro e questo influenza la mia opinione su questo film. Crimson peak è un “horror” godibilissimo, molto leggero… forse è proprio questo che purtroppo non mi ha convinto del tutto,mi aspettavo che del Toro osasse di più.Mia Wasikowska mi ha stupito.Apparte l’essere un horror molto soft il film possiede quell’aura steampunk (che possiedono tutti i film di del Toro) che te lo fa apprezzare e osservare con incanto.

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