7 Recensioni su

Creed - Nato per combattere

/ 20156.5159 voti

Pacchianissimo / 24 Marzo 2020 in Creed - Nato per combattere

Un film tra cafonate e trashate , nonchè una miriade di banalità e frasi trite e ritrite.
Un Rocky sempre più deprimente e nostalgico, tendente al supplizio.
Peccato per M.B. Jordan, bravissimo ma sprecato.

inaspettatemente carino / 7 Marzo 2018 in Creed - Nato per combattere

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dunque in breve la storia è che Stallone alias Rocky ex pugile decide di allenare questo ragazzo che vuole fare il pugile a tutti i costi sopratutto quando scopre di essere il figlio di Apollo Creed uno dei più grandi. Ma attenzione non vuole fare il pugile per il padre. Lui vuole dimostrare di esserci riuscito da solo e non grazie al nome che porta. Lui è nato per combattere ed è quello che vuole fare. Così pedina zio Balboa per farsi allenare. Nel frattempo incontra la ragazzina problematica del caso con cui intraprende una love story in pieno stile Usa. Rocky, invecchiato, ci fa tremare le gambe quando sviene per il troppo affaticamento. In ogni caso il ragazzo fa due incontri, il primo vinto senza troppi problemi. Il secondo quello decisivo che si svolge nel finale del film e che ci tiene col fiato sospeso e che ci fa sperare in una vittora (sarebbe stata assurda nonchè impossibile in quanto sfidava il campione mondiale mentre little Creed aveva solo un incontro alle spalle!). Comunque americanate a parte (tipo quando corre per strada e i motodelinquenti lo circondano inneggiando il suo nome e vanno tutti dal Rocky malconcio per dimostrargli il loro affetto), è stato un bel film, ti ricorda che se lo vuoi puoi fare qualcosa di grande, magari senza spatasciarti un occhio, dico io. Non ditelo a mio marito ma mi sa che mi riguardo i vecchi Rocky. Mi è venuta nostalgia.XD

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Sorpresa in positivo / 31 Gennaio 2016 in Creed - Nato per combattere

Creed riesce, per certi versi sorprendentemente, un gran bel film. La storia del ragazzo, il legame che stringe con Balboa sono raccontati e descritti in modo veramente buono, e ampiamente coinvolgente. Forse al giovane Creed manca un avversario, ma, come si può intuire, il suo più grande avversario è il nome che si porta dietro. Ottime le sequenze di boxe.

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Al livello dei migliori Rocky / 29 Gennaio 2016 in Creed - Nato per combattere

Le premesse per una cagata pazzesca c’erano tutte.
Invece, piuttosto inaspettatamente, “Creed” è un bel film, a livello dei Rocky migliori (il primo resta però insuperato).
Ben scritto, senza tempi morti, una love story non invasiva, un Rocky Balboa finalmente davvero invecchiato, un protagonista che non sprizza carisma ma per il quale si prova comunque empatia e l’incontro finale è avvincente.
E’ ovvio che non sia un capolavoro, ma è ottimo intrattenimento, che piacerà di certo ha chiunque abbia apprezzato la saga.

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Nato per Copiare / 22 Gennaio 2016 in Creed - Nato per combattere

Ennesimo remake mascherato da sequel, formula vincente per il pubblico ormai imbambolato che deve esser imboccato per capire ciò che sta vedendo, un trenino in copia carbone, una mediocrità cinematografica che fa miracoli a tal punto da considerare le due espressioni imbolsite di Stallone una grande performance.

Figlio d’arte / 16 Gennaio 2016 in Creed - Nato per combattere

Strepitoso lo spin-off dello “Zio” Rocky! Uno Stallone alla sua migliore interpretazione del suo ventunesimo secolo ed un Jordan che più sperare in un glorioso futuro a Hollywood. Piani sequenza nei ring d’autore, slowmotion fantastici seguiti da colonne sonore sensazionali accompagnati dalla solita carica che ti trasmettono le pellicole sul pugilato… Date l’Oscar alla “vecchia roccia”, farete felice un ragazzo!

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È Rocky VII; non è Rocky VII. / 14 Dicembre 2015 in Creed - Nato per combattere

La saga del pugile Rocky Balboa arriva al suo settimo film, e dopo quarant’anni si congeda. Non stiamo parlando di un “Rocky VII”, infatti, ma di un film dove un Rocky settantenne si fa da parte per lasciare la scena a un nuovo, giovane protagonista, il figlio del suo vecchio amico e avversario Apollo Creed.
Nonostante il cambio di gestione (protagonista e autori), Creed rispetta i riti attesi dagli amanti della saga dello “stallone italiano” e allo stesso tempo non sfigura nella filmografia ancora giovane del regista: Ryan Coogler impone il suo stile e continua a raccontare storie della comunità afroamericana. Ma i momenti più emozionanti sono quelli che mutua dal film originale e dall’autorità di Sylvester Stallone al quale sono riservate alcune delle scene più importanti e che valgono a chiudere con tutti gli onori la sua leggenda.
Il macigno dell’eredità musicale di Bill Conti incombeva sullo svedese Ludwig Göransson, che non si è fatto spaventare e ha composto una straordinaria opera di accompagnamento emotivo del film, spingendosi a livelli tali di epicità da sconfinare nel western alla Morricone.

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