Recensione su Creed II

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”Niente di nuovo all’orizzonte” / 6 Marzo 2019 in Creed II

Creed II ha una sua missione, ma non una vera e propria identità, andando a ereditare tutti i crismi narrativi della saga di Rocky, e con essi, gli svariati topoi che l’hanno contraddistinta.
Difatti, Sly ( insieme a Juel Taylor), nella sceneggiatura, non fa altro che ricalcare un disegno già tracciato, in un coacervo di stereotipi che appiattisce la trama, rendendola noiosa e prevedibile.
Non vi è pathos, ma solo riproduzione di eventi e sentimenti che hanno segnato una saga storica, e che trovano nell’odierna rappresentazione solo una maggiore dinamicità nei combattimenti.
La narrazione, ruvida e greve, sfocia in dialoghi generalmente blandi e intuibili, come del resto lo è ( blanda e intuibile ) la pellicola diretta da Steven Caple Jr. anche nei suoi momenti culminanti.
Creed, a differenza del primo Rocky, non ha nulla di nuovo da raccontare. Un po’ come l’Hollywood di questi tempi.

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