24 Agosto 2013 in Il prezzo della libertà

Tim Robbins chiama a raccolta i suoi amici e gira un film di impegno sociale e politico, ispirato ad una storia vera, travestendolo da commedia in costume e segnando il suo pressoché certo allontanamento da Hollywood (visto il tema).
La pellicola ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui la regia a Cannes, ma , oilalà, è stata praticamente snobbata in madrepatria.
Il cast è di quelli che fa girare la testa: Turturro, Susan Sarandon, la Redgrave, Emily Watson, Jack Black (ed il socio dei Tenacious D), John e Joan Cusack, Bill Murray, Frank Langella, Adrien Brody, tra quelli che riesco a ricordare. Nessuno sfigura, davvero.

Il risultato è più che soddisfacente e la storia, seppur costellata da tanti nomi e visi, non è narrativamente complessa, e-anzi- risulta appassionante e coinvolgente. Per certi versi, politica a parte, mi ha ricordato le atmosfere di Lady Henderson presenta.
Devo documentarmi a riguardo, ma se la prima del musical di Welles si è svolta davvero come è stata rappresentata qui, si è trattato di ottima avanguardia teatrale, di un altro guizzo (quasi involontario!) del genio di Orson.

Il titolo italiano è fuorviante, serioso in maniera fasulla e, purtroppo, c’azzecca ben poco con lo spirito del film: suggerisce una pellicola a tema carcerario (per via di Tim Robbins? Oh oh oh!) e si allontana dal binario corretto, lasciando bellamente per strada la morale contenuta nel titolo originale (Cradle will rock).

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