Francesco Bruni style / 8 Aprile 2021 in Cosa sarà

(Sei stelline e mezza)

Penso che Francesco Bruni abbia un bel modo di raccontare i piccoli grandi drammi quotidiani e, soprattutto, che sappia scegliere bene gli interpreti più giovani dei suoi film. Della sua filmografia da regista, ho visto Scialla! e Tutto quello che vuoi e, finora, ho apprezzato i suoi ritratti famigliari in cui gli stereotipi tendono a stemperarsi presto in fami(g)liarità (con doppia accezione).

Cosa sarà è un dramma con qualche risvolto leggero ispirato a una vicenda personale e a quella di un amico, Mattia Torre, a cui il film è dedicato.
Qui, Kim Rossi Stuart è il regista Bruno (ogni riferimento non è casuale) che scopre casualmente di avere una grave malattia. Facendo i conti con la sua nuova condizione di salute, scopre nuove dimensioni di vita e affettive.

Niente di nuovo sotto il sole del dramma a sfondo ospedaliero, ma, nel complesso, Cosa sarà è un film italiano gradevole con buoni interpreti, compresi quelli anagraficamente più freschi (Fotinì Peluso, già vista nel mediocre Il regno, e l’esordiente Tancredi Galli).

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