Copia conforme

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Copia conforme

Uno scrittore inglese, James Miller, presenta il suo nuovo libro, Copia conforme, ad Arezzo, in Toscana. Successivamente si incontra con una gallerista e antiquaria francese, Elle, che decide di portarlo a visitare Lucignano, dove i due trascorrono una giornata a parlare e ad ammirare le bellezze artistiche del posto. Nel 2010 Juliette Binoche ha vinto il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Copie conforme
Attori principali: Juliette Binoche, William Shimell, Jean-Claude Carrière, Agathe Natanson, Gianna Giachetti, Adrian Moore, Angelo Barbagallo, Andrea Laurenzi, Filippo Trojano, Manuela Balsinelli

Regia: Abbas Kiarostami
Sceneggiatura/Autore: Caroline Eliacheff, Abbas Kiarostami
Fotografia: Luca Bigazzi
Costumi: Sandra Berrebi
Produttore: Marin Karmitz, Marin Karmitz, Nathanaël Karmitz, Nathanaël Karmitz, Charles Gillibert, Charles Gillibert, Claire Dornoy, Angelo Barbagallo, Abbas Kiarostami
Produzione: Francia, Italia, Iran
Genere: Drammatico
Durata: 106 minuti

Dove vedere in streaming Copia conforme

Sei meno meno / 28 Settembre 2015 in Copia conforme

Il film parte bene poi si perde nella noia dei dialoghi fra i due protagonisti … originali o semplici copie … ? Su questo equivoco si sviluppa tutto il film. Bella la fotografia ed il viaggio da Arezzo a Lucignano con il paesaggio che si riflette sul vetro dell’auto. Poi tutto si perde.

Al tappeto / 17 Dicembre 2011 in Copia conforme

Rohmer incontra Buñuel, ma fanno a cazzotti. Tramortiti anche gli spettatori.

11 Aprile 2011 in Copia conforme

Formalmenete è bellissimo, la scena che ho più apprezzato è il venir via da Arezzo in macchina con tutto il paese che si riflette sul parabrezza della macchina. Eppure non è un film compiuto, per me. Si spacca in due: se all’inizio c’è tutto il tematizzare sulla copia e sull’originale che è una riflessione sull’arte tutta, non solo sul cinema, e sul rapporto sempre difficile con il reale che l’arte”copia”, poi il film diventa Viaggio in Italia e lo è in maniera fortissima. Irresistibilmente tutto si focalizza sulla coppia, si mantiene il dubbio che recitino, che non siano che copie di un originale che forse non appartiene loro, ma esulando da questo tema, il film è proprio il dispiegarsi di una coppia in crisi che non sa abbandonarsi alla fine di un amore e di una relazione. E il collegamento è ancora più forte se si guarda a come viene vista la Toscanashire (non c’è versi, non si è mai indulgenti su come i registi inquadrano la propria terra): se in Viaggio in Italia il folklore, le tradizioni, le magie di una terra ancora ancorata alle proprie radici esplode nei suoi rituali atavici, qui il rituale è tutto legato al tema del matrimonio e della coppia, della relazione con un moltiplicarsi di matrimoni, di pose, di riti, di credenze attorno all’atto cerimoniale (in questo oso dire che copia conforme è una copia di viaggio in italia). Anche il mero piccolo viaggio a Lucignano è costellato da coppie, gli stranieri e coloro che abitano lì, la statua.
Ma ritengo che ad un certo punto il tema iniziale si perda e la forza del tema secondario venga minato dal rovello di tutti nel chiedersi se davvero i due stiano insieme o no.

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La scollatura della Binoche / 7 Aprile 2011 in Copia conforme

Su questo film potrei dire tutto il peggio perché mi sono annoiata a morte, ma cercando di rimanere lucida e obiettiva potrei dire che mi è sembrato un film creato per la Binoche o meglio per esaltare le qualità fisiche della Binoche, perché sul coprotagonista non ci sono parole sulla sua inespressività. Un film difficile da comprendere in quanto non segue un senso e la storia si incarta più di una volta. Belli i luoghi della Toscana ma per il resto..un film da dimenticare

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copia o originale? / 6 Aprile 2011 in Copia conforme

L’ultimo film di Kiarostami non ha riscosso il consenso della critica e bisogna dire che, almeno stavolta, non sono stati duri per nulla. E’ una pellicola verbosa, prolissa, esasperante e molto lenta.
Ero un pò indeciso se dare una sufficienza o classificare questo film direttamente nella categoria “Purtroppo li ho visti”. In realtà lo spunto di riflessione sulla dicotomia copia-originale è interessante e, l’idea che la copia possa essere più pregiata dell’originale ha il suo fascino, ma sono i soli punti di vantaggio che mi avrebbero fatto propendere per il “6”. Si, d’accordo c’èa anche la Binoche, che è sempre brava e convincente ma, per essere onesti, il film è stato davvero pesante. Il giochino della “coppia-non coppia” era abbastanza ridicolo e, anche se qualche scelta di regia buona (la volontà di raccontare certe situazioni riprendendole attraverso il riflesso di uno specchio) era particolare, non basta a promuovere il film.

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