Recensione su Control

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12 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Oh, questo è il film su Ian Curtis dei Joy Division. Innanzitutto ho capito che, a parlare dei Joy Division, si acchiappa un sacco tra le ragazze con un po’ di cervello. Una roba impressionante. Ma non è il nostro tema, perché il film è bello anche al di là dei Joy Division, primo lungometraggio di un videomaker e fotografo che si esprime per lo più in b/n. La storia è quella che è, il successo da giovani, quando erano poveretti e sfigati, lui si sposa giovanissimo con una cozza. Poi ovviamente si mette a scopare con una groupie belga e se ne innamora (giustamente, perché è assai meglio della moglie). Ma è proprio questa la situazione che finisce col dilaniarlo, conteso tra i due amori e le sue frequenti crisi di epilessia. Le tappe successive, depressione e poi suicidio la notte prima della partenza della loro tournée negli USA, sembrano un percorso quasi obbligato, per un cantante di successo che era debole dentro e non ha saputo ripararsi dal bene e dal male che gli è piovuto addosso. Resta il fatto che a conoscere i Joy Division diventi automaticamente più figo.

3 commenti

  1. yorick / 11 Aprile 2013

    “Innanzitutto ho capito che, a parlare dei Joy Division, si acchiappa un sacco tra le ragazze con un po’ di cervello.”

    Questa mi fa comodo 😉

  2. Frank / 29 Agosto 2013

    Hai abbastanza sminuito lo spirito del film e soprattutto lo spirito di Ian.

  3. tragicomix / 30 Agosto 2013

    Non mi pare @frankbulldog, e soprattutto non è detto che lo spirito del film che nel film hai visto tu sia lo stesso che ho visto io. Dal punto mio di vista: ragazzo talentuoso e fragile/tormentato (ma pure un po’ stupido) s’infrange sul successo. Non c’è troppo da sminuire :/

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