Congo

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Congo

Peter Elliot, studioso di primati, decide di portare in Congo un esemplare di gorilla da lui allevato in cattività e dotato di comunicare con gli uomini attraverso speciali ausilii tecnologici. Lo studioso si aggrega a una spedizione di cercatori di diamanti.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Congo
Attori principali: Laura Linney, Dylan Walsh, Ernie Hudson, Tim Curry, Grant Heslov, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Joe Don Baker, Lorene Noh, Mary Ellen Trainor, Misty Rosas, Stuart Pankin, Carolyn Seymour, Romy Rosemont, James Karen, Bill Pugin, Lawrence T. Wrentz, John Hawkes, Bruce Campbell, Jimmy Buffett, Thom Barry, Karara Muhoro, Kevin Grevioux, Taylor Nichols, Joel Weiss, Robert Almodovar, Peter Jason, Delroy Lindo, Joe Pantoliano, Kathleen Connors, James Paradise, William John Murphy, Ayo Adejugbe, Darnell Suttles, Michael Chinyamurindi, Willie Amakye, Malang, Jay Speed Forney, Shelton Mack, David Mungai, Anthony Mutune, Sylvester Mwangi, Les Robinson, Nelson Shalita, E.J. Callahan, Guy Toley, Jackson Gitonga, Andrew Kamuyu, Fidel Bateke, Shayna Fox, David Anthony, Brian La Rosa, John Munro Cameron, John Alexander Lowe, Jay Caputo, Garon Michael, Peter Elliott, David St. Pierre, Eldon Jackson, Philip Tan, Nicholas Kadi, Christopher 'Critter' Antonucci, Mostra tutti

Regia: Frank Marshall
Sceneggiatura/Autore: John Patrick Shanley
Colonna sonora: Jerry Goldsmith
Fotografia: Allen Daviau
Costumi: Cheryl Beasley Blackwell, Marilyn Matthews
Produttore: Sam Mercer, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Frank Yablans
Produzione: Usa
Genere: Azione, Drammatico, Thriller
Durata: 109 minuti

Dove vedere in streaming Congo

Delusione… / 31 Dicembre 2020 in Congo

Congo, pellicola del 1995, diretta da Frank Marshall conosciuto per aver fondato insieme a Steven Spielberg la Amblin Entertainment. Cast di buon livello con Laura Linney, Ernie Hudson e Tim Curry con l’aggiunta di due camei di Bruce Campbell e Joe Pantoliano. Nonostante il cast vanti nomi comunque celebri, nessuno riesce a lasciare il segno, fatta eccezione per il solo Curry che comunque non può fare molto per il ruolo che ha. Gli effetti speciali sono molto sotto la media, soprattutto dopo l’uscita di soli due anni prima di Jurassic Park, il pubblico dava per scontato che per una nuova trasposizione cinematografica di un’opera di Crichton il livello sarebbe stato mantenuto alto, invece non andò così. Gli effetti visivi steccano in molte sequenze, ed il gorilla protagonista lascia molte perplessità per come stato realizzato. La sceneggiatura è totalmente priva di mordente, non risulta interessante per nulla, lasciando per 60 dei 109 minuti di pellicola in preda alla noia. Solo verso la fine il ritmo timidamente cerca di alzarsi un po’, ma senza empatia verso i personaggi si assiste al finire di una storia di cui non c’era interesse dal principio. Anche le scene di azione sono girate non in modo godibile, molto fastidiose e in modo poco chiaro non lasciando capire molto di cosa stia succedendo sullo schermo. Alla fine, sicuramente l’uscita dopo soli due anni dopo un colosso come Jurassic Park può aver influito sulle aspettative del film, che in ogni caso resta un prodotto molto scarso, privo di una storia capace di intrattenere e girata anche male. Il materiale a disposizione era tanto e le idee potevano essere sfruttate meglio. Non sufficiente.

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Film orrendo / 31 Gennaio 2016 in Congo

Non c’è praticamente nulla di salvabile in questo filmetto. Basterebbe già la scimmia parlante (assolutamente snervante, almeno nella versione doppiata in italiano) a spiegare perché questo film faccia pena. In realtà non funziona praticamente nulla, la noia regna sovrana, ed è uno dei film più prevedibili mai visti. Il fatto che sia tratto da un romanzo di Michael Crichton probabilmente peggiora le cose, perché tutti pensano inevitabilmente a Jurassic Park e il confronto è semplicemente impietoso

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8 Febbraio 2013 in Congo

Come quasi sempre accade, il film non è all’altezza del romanzo.
La Travicom è una multinazionale, eppure ha bisogno di Elliot per passare il confine.
Cambiano i nomi, perché secondo gli sceneggiatori (pensiero apparentemente molto in voga) il pubblico è idiota. Nel romanzo, il nome della società è ERTS, ma ‘Travicom’ forse gli suonava meglio. Il soldato che guida la spedizione nella giungla si dovrebbe chiamare Charles Munro, il cui cognome dovrebbe suggerire la sua appartenenza a quella terra. E invece no, in questo film viene americanizzato, perché più figo: Charles Monroe – parente di Marilyn?
Non solo la Travicom si fa aiutare da Elliot senza pagargli alcunché, ma interviene anche un buffo personaggio del tutto assente nel libro, tale Herkermer Homolka, filantropo rumeno che gira il mondo per fare del bene; per Elliot, il problema soldi è risolto. Ovviamente, Herkermer ha in mente ben altro; desidera trovare la Città perduta di Zinj e mettere a sua volta le mani sui diamanti che vi si trovano.
Zinj perde quasi tutto il suo fascino, diventa mera scenografia per le vicissitudini dei protagonisti. Questi ultimi, neanche bene interpretati.
Dylan Walsh, alias Peter Elliot, è un volto noto, già visto nella serie televisiva Nip/Tuck nel ruolo del dottor McNamara. Dovrebbe saperci fare, e invece è monoespressivo. Per le frasi “Non voglio morireee!” e “Buon giorno, mi chiamo Peter Elliot”, utilizza la medesima espressione. Stesso dicasi per Laura Linney, alias Karen Ross della Travicom.
Inaspettatamente, Tim Curry (Homolka) è bravissimo, così come il suo doppiatore (Eugenio Marinelli).
Capisco che per il 1995 la realizzazione di gorilla in movimento non dovesse essere facile, ma ce l’hanno fatta benissimo. Niente pupazzoni di quart’ordine, ma solo ghigni feroci e credibili. Quindi l’anno di produzione non è una scusante per giustificare il personaggio di Amy. Amy è una gorilla congolese, quindi non dovrebbe essere diversa dagli altri. Tuttavia, siccome il pubblico è sempre formato da idioti ciechi e tutto sommato un po’ tonti, si è preferito dotarla di un sorriso beota e trascendentale, così è possibile comprendere al meglio che quella sorridente è la protagonista; il fatto che parlasse non lo faceva mica capire.
La scena più stupida di tutte è il primo incontro tra Elliot e un gorilla indigeno, che gli corre incontro con estrema ferocia. Sapendo tutto dei gorilla, il dottore abbassa la testa e non lo guarda, così quello va via. Ora, cosa accade in quei cinque, adrenalinici secondi di ripresa? Succede che Dylan Walsh suda, ma non come dovrebbe normalmente sudare un essere umano: lui suda una seconda laguna veneziana, e in tempi da record. Una fontana zampillante e colante. Rivoltante.
Inoltre anche un altro personaggio è stato inventato di sana pianta, cioè il fantomatico Richard, assistente di Elliot. Non solo costui riesce a essere ancor meno espressivo dei suoi colleghi (impresa non facile), ma presenta delle occhiaie come occhio umano non ne ha mai viste, se mi si passa il gioco di parole. Alla sua entrata in scena, ho pensato: “Ecco il fattone.”
La trama è passabile, ma per il resto è un film noiosetto: molto meglio leggere il romanzo.

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