L’originalità regna. / 7 Settembre 2011 in Codice 46
Film assurdo, asettico, multiforme, multicolore, arido e vivo ma già morto.
Non si può fare a me di continuare a vederlo, sebbene si scavi continuamente vuoto sul vuoto, vuoto nel vuoto, fino all’abisso di insignificanza finale.
Lei perfetta. Lui da odiare.
Se ne Le Ali della Libertà si ama Tim Robbins, qui lo si trova completamente fuori ruolo, il suo corpo naviga sbagliato in un mondo che non è fatto per la sua fisionomia, i suoi colori, le sue espressioni.
E’ forse l’unica grande pecca del film. L’attore maschile.
Lei… lei è perfetta.
Ma più di tutto è perfetta l’ambientazione, dal tecnologico più fantastico al torrido più vero.
Tutto sommato una scoperta interessantissima, che resta, a suo modo, nello spettatore.
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