Cobra

/ 19865.178 voti
Cobra

Los Angeles. Marion Cobretti detto Cobra è un poliziotto che agisce nelle fila di una speciale squadra istituita appositamente per fronteggiare gli elementi più pericolosi e sanguinari. Incaricato di sgominare una banda composta da tali elementi si avvale anche della bella Ingrid che, sfuggita alla furia dei criminali, si trova sotto la protezione dello stesso Cobra.
jossi ha scritto questa trama

Titolo Originale: Cobra
Attori principali: Sylvester Stallone, Brigitte Nielsen, Reni Santoni, Brian Thompson, Lee Garlington, Art LaFleur, Andrew Robinson, Marco Rodríguez, Val Avery, Nina Axelrod, David Rasche, John Herzfeld, Ross St. Phillip, John Hauk, Nick Angotti, Brad Bovee, Kevin Breslin, Roger Aaron Brown, John Cahill, Louise Caire Clark, Christine Craft, Gregory Cruz, Deborah Dalton, Scott Dockstader, Laura Drake, Karen Kondazian, Dorothy Meyer, Clare Torao, Julie Hampton, Helen Kelly, Ron Jeremy, Bert Williams, Mostra tutti

Regia: George P. Cosmatos
Sceneggiatura/Autore: Sylvester Stallone
Colonna sonora: Sylvester Levay
Fotografia: Ric Waite
Costumi: Tom Bronson
Produttore: James D. Brubaker, Menahem Golan, Yoram Globus, Tony Munafo
Produzione: Usa
Genere: Azione, Thriller, Poliziesco
Durata: 87 minuti

Dove vedere in streaming Cobra

Noioso….. / 7 Novembre 2015 in Cobra

Rolf.. rolf..

1 Marzo 2015 in Cobra

Non avrei mai pensato di scriverci sopra una recensione, poi l’improvvisa ventata di anni Ottanta abbattutasi su di me l’altra sera ha sconvolto i miei piani.
L’idea alla base di tutto è chiamare il protagonista Marion Cobretti, nome che inevitabilmente verrà abbreviato in Cobra, da cui il titolo del film. Già questo direi che basterebbe. Stallone però qui è al suo meglio, in un ruolo cucito su misura in cui menare le mani e sparare a volontà, trovando anche il tempo di criticare una società in evidente decadenza morale. Non è un caso che, nonostante il regista fosse ufficialmente George Pan Cosmatos, i racconti parlino di uno Stallone assoluto padrone del set, regia compresa.
Al di là della storia che è quella che è, è da segnalare la botta di nostalgia che sale di fronte al compendio di badassery messo su per questo film, dove Sly riveste i panni del burbero dai modi spicci ma dal grande cuore che lo resero famoso in Rocky e Rambo. Si aggiungano al tutto Ray-Ban a specchio e stuzzicadenti. A far da contorno diverse scene d’azione con sparatorie, combattimenti corpo a corpo e inseguimenti, tra cui uno in retromarcia in cui Stallone è a bordo della sua vera auto e fa saltare i nemici a colpi di mitra. Ciliegina sulla torta sono certi dettagli delle inquadrature dove possiamo ammirare ad esempio l’insegna luminosa della Pepsi, the choice of a new generation… o un ritratto di Ronald Reagan, come se fossero messi lì apposta per farci respirare a pieni polmoni il vento di libertà che dall’America spirava negli anni Ottanta.
Il quadro sarebbe già perfetto così. Tra le righe però, in mezzo a esplosioni e atti di insubordinazione, il personaggio di Cobra ci regala una sensibilità inaspettata, simboleggiata dal nome: Marion, nome femminile per il quale viene anche preso in giro e che, insieme al suo “senso dell’umorismo” stona con il machismo assoluto a cui è improntata la pellicola.
C’è poi l’intesa con Brigitte Nielsen, intesa suggellata da Stallone quando sornione al fast food dà sfoggio del suo humour: “ci vuole un salvagente, le patatine stanno annegando nella salsa.” Proprio questo… humour, chiamiamolo così, dà l’impressione della volontà di costruire un personaggio sì tosto e cazzuto ma anche umano, capace addirittura di lanciarsi in invettive contro la magistratura e i lacciuoli che impediscono ai veri uomini d’azione di proteggere l’America.

Leggi tutto