Ed è proprio come avevi detto che sarebbe andata / 16 Agosto 2015 in Closer
Non esistono storie d’amore perfette. E’ questo che vuole insegnarci questo film. Un film che trova la sua forza tra i quattro protagonisti. C’è da dire che non si può definire un capolavoro in tutto e per tutto. Julia Robers non riesce a dare spessore al suo personaggio, e alcuni dialoghi sono a lungo andare pesanti. Rimane difficile non pensare al Laureato, di cui ricalca un po’ lo stile ( il regista è lo stesso per entrambi i film). Ma se nel film con Dustin Hoffman l’amarezza veniva spezzata dall’arrivo di Elaine Robinson, in Closer la trama è molto più rassegnata. Si vuole mostrare come l’amore a parole e ad idee non sia poi un amore duraturo e onesto.
Entrambe le coppie si innamorano in modo romantico, eppure vengono spezzate da una natura umana insoddisfatta. Una natura volubile.
E’ presente una leggerissima ironia che però non riesce a sdrammatizzare una (forse) eccessiva drammaticità. Una volta che nascono dubbi è impossibile reprimerli. La fiducia svanisce. E chi ha tradito una volta può farlo di nuovo.
Meravigliosa colonna sonora, e meravigliosa la scena in cui Natalie Portman viene fotografata. Quando fissa per pochi secondi la finestra e si gira con quella lacrima sul viso.
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