Recensione su Climax

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Un non-film difficile da dimenticare / 9 Marzo 2021 in Climax

Generalmente ho poca simpatia per gli autori volutamente provocatori – e non c’è dubbio che Gaspar Noé, il regista di Climax, appartenga a questa categoria. Ma al di là delle sgradevolezze e degli orrori programmatici, il cui scopo è di creare scandalo, bisogna ammettere che le doti tecniche di questo non-film, praticamente privo di intreccio, con attori quasi tutti non professionisti, senza copione e in gran parte improvvisato, non possono lasciare indifferenti. Lunghe sequenze ossessive, ipnotiche, tra cui due piani sequenza decisamente virtuosistici, di 12 e 42 minuti rispettivamente; inquadrature da punti di vista non convenzionali; titoli di testa e di coda esplosi, mescolati e dispersi qua e là; tutto questo crea un’esperienza visiva che sarà, credo, difficile da dimenticare.

Ma non è solo questo a far pendere la bilancia dal lato positivo. Climax mantiene nonostante tutto un barlume di coscienza, proprio come la protagonista, interpretata dalla brava Sofia Boutella. Non parlo del vago moralismo che si accompagna bene agli eccessi e che qui pure si intravede; ma della pietà che alla fine traspare per i poveri personaggi, giovani, spavaldi, incoscienti, traditi, sviati, sfortunati.

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