Climax

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Climax

Metà degli anni Novanta del Novecento. Una compagnia di danza si riunisce in un edificio isolato nel bel mezzo di una foresta. In breve tempo, le prove si trasformano in un festino a base di LSD e sangria.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Climax
Attori principali: Sofia Boutella, Romain Guillermic, Souheila Yacoub, Kiddy Smile, Claude-Emmanuelle Gajan-Maull, Giselle Palmer, Taylor Kastle, Thea Carla Schøtt, Sharleen Temple, Lea Vlamos, Alaïa Alsafir, Kendall Mugler, Lakdhar Dridi, Adrien Sissoko, Mamadou Bathily, Alou Sidibé, Ashley Biscette, Mounia Nassangar, Tiphanie Au, Sarah Belala, Alexandre Moreau, Naab, Strauss Serpent, Vince Galliot Cumant, Mostra tutti

Regia: Gaspar Noé
Sceneggiatura/Autore: Gaspar Noé
Fotografia: Benoît Debie
Costumi: Frédéric Cambier
Produttore: Brahim Chioua, Vincent Maraval, Édouard Weil, Eddy Moretti, Danny Gabai, Richard Grandpierre
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 97 minuti

Dove vedere in streaming Climax

Sconvolgente! / 28 Marzo 2021 in Climax

La prima cosa che mi ha colpito è la regia impeccabile!
Movimenti di macchina, interi piani sequenza di balli e coreografie senza stacchi, riprese capovolte e musica a palla per aumentare il senso di angoscia e dramma.
La storia è semplice e (sembra) ispirata a una storia vera… ed è questa la cosa emozionante e al tempo stesso disturbante.
Un film che puó non piacere, puó non essere compreso ma che merita comunque una visione, perché credo che ognuno possa coglierne un senso a sè.
7/10.

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Un non-film difficile da dimenticare / 9 Marzo 2021 in Climax

Generalmente ho poca simpatia per gli autori volutamente provocatori – e non c’è dubbio che Gaspar Noé, il regista di Climax, appartenga a questa categoria. Ma al di là delle sgradevolezze e degli orrori programmatici, il cui scopo è di creare scandalo, bisogna ammettere che le doti tecniche di questo non-film, praticamente privo di intreccio, con attori quasi tutti non professionisti, senza copione e in gran parte improvvisato, non possono lasciare indifferenti. Lunghe sequenze ossessive, ipnotiche, tra cui due piani sequenza decisamente virtuosistici, di 12 e 42 minuti rispettivamente; inquadrature da punti di vista non convenzionali; titoli di testa e di coda esplosi, mescolati e dispersi qua e là; tutto questo crea un’esperienza visiva che sarà, credo, difficile da dimenticare.

Ma non è solo questo a far pendere la bilancia dal lato positivo. Climax mantiene nonostante tutto un barlume di coscienza, proprio come la protagonista, interpretata dalla brava Sofia Boutella. Non parlo del vago moralismo che si accompagna bene agli eccessi e che qui pure si intravede; ma della pietà che alla fine traspare per i poveri personaggi, giovani, spavaldi, incoscienti, traditi, sviati, sfortunati.

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LA DROGA FA NOIA / 24 Febbraio 2021 in Climax

Non lo so, mi sento insoddisfatto. Ho apprezzato la voglia di sperimentare e il tentativo, anche riuscito, di provare soluzioni innovative, però alla fine della fiera non ne esco entusiasta.

Il setup è troppo lungo e la seconda parte troppo ripetitiva. Non ci sono personaggi, non c’è trama, non c’è sviluppo. Le parti migliori sono rappresentate dai balletti e dalle coreografie. Se ne poteva forse tirar fuori un buon corto-medio metraggio.

Sperimentazione fine a sé stessa, guardabile e tollerabile.

Voto: 5,5

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Danze macabre e cocktail allucinogeni. / 13 Maggio 2020 in Climax

Che film, che film! È un film, ma non è solo un film e non è nemmeno la realtà; una messa in scena che va molto più al di là della comune esperienza audiovisiva, è il cosiddetto brutto trip che shakera lo spettatore, è il non plus ultra della psichedelia più sfrenata, l’action painting di un burattinaio schizzato, follemente intenzionato più che a raccontare a mostrare a far percepire, a regalare sensazioni. La danza macabra dei nostri tempi, un viaggio demoniaco, mefistofelico, dove sesso, droga, danza e musica di ogni genere sono il tappeto ritmico su cui il regista ci e si addentra in un labirinto provocatorio senza limiti. Ci si sente subito coinvolti, ma non tanto dai personaggi, né dalle loro paturnie o battute giovanilistiche intrise di spacconate sessuali, mache, che pure son divertenti, ma dall’atmosfera, dall’ambiente, dal tetro e ironico montare di uno stravagante pathos cinefilo, immaginifico, sensuale. Un vortice spiaziante di spudorata tensione artistica. C’è tutto, proprio tutto in “Climax”: da “Suspiria” a “Carrie”, da “Possession” a “Repulsion”, ci sono i Rolling Stones, i Daft Punk e Giorgio Moroder; Gaspar Noé frulla tutto, ci (s)travolge e tramortisce senza freni inibitori, lasciandoci, inoltre, l’opportunità di accettarlo. Proprio come Pasolini, non ha paura di seguire un mantra ben preciso, quello del saper “scandalizzare”, proprio perché “scandalizzare è un diritto e farsi scandalizzare un piacere e chiunque rifiuti questo piacere è un moralista”. Siamo ben oltre il cinema, questa è anarchia e libertà, come i favolosi titoli di testa dopo ben 45 minuti di film o come i lunghi assoli ‘danzerecci’ pieni di vigore e sessualità. Sesso, droga, vita, morte, inferno, purgatorio e paradiso, Noé orchestra il suo cocktail allucinogeno e, come i Doors a loro tempo, ci spalanca le porte della percezione e un’idea di cinema totalmente atemporale, perché, semplicemente, fuori dal tempo, dai canoni, dal trend. Definirlo un bel film sembra quasi il più riduttivo dei complimenti, un cliché da tavolo apparecchiato, “Climax” è carne e sangue ma soprattutto anima.

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