4 Recensioni su

City Island

/ 20096.773 voti

La verità ti fa male… / 18 Marzo 2013 in City Island

Bella commedia dove una famiglia ha il vizio di non dire la verità.
Ognuno ha un segreto importante che crea incomprensioni e incertezze.
Molto simpatico e divertente.
Una piacevole sorpresa.
Avrei decisamente evitato l’ultima scena del pranzo familiare (solita americanata inutile e gratuita) ma per il resto leggero e carino.
Ad maiora!

13 Gennaio 2013 in City Island

Divertente, leggero e gradevole; scorre liscio senza intoppi né cadute, banalità o divagazioni trash.

23 Dicembre 2012 in City Island

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Yeppa, è una commedia ammmerigana a costo basso e un po’ fuori dal flusso principale, e che tutti recensivano che ci stesse dentro abbastanza. L’ho vista in una sala del mio multisala di qua, che ha qualità assai perché è un multisala che da soprattutto i filmini, per restare al lessico usato sopra. In una sala, dicevo, che nemmeno sapevo esistesse, infatti per trovarla mi son perso – ma non c’era un muro lì? – e non con dei sedili ma praticamente con dei divanetti a due posti, meglio del mio divano. Dei divani da pomicio, senza tanti giri di parole. Beh, inutile dire che, visto che ci sono andato da solo, io ho guardato il film. Non è vittimismo eh, non qui, questo è solo per dire che eran davvero comodissimi *_*
City Island è nel film questo sobborgo di New York che è nel Bronx però è contemporaneamente tutto sulla costa, un ex-borgo di pescatori, dove vive la famiglia di Andy Garcia. Il sobborgo è nettamente separato dal resto della città, ci si conosce tutti e cazzi e mazzi. E la vita scorre tranquilla. Ognuno dei componenti della famiglia ha i suoi segreti di cui gli altri vengono tenuti all’oscuro. Andy è guardia carceraria che sogna di diventare attore e così via. Il migliore è il figlio pischello che va su internet a smanettarsi guardando i siti delle ciccione, e ha un’infatuazione per la sferiforme vicina di casa. Tutto il castello di bugie di varie dimensioni crolla quando Andy si porta a casa un detenuto, dopo aver scoperto dagli archivi che è suo figlio. Sarà il figlio, inconsapevole, a scoprire uno dopo l’altro i segreti di tutti, fino al finale con la resa dei conti. Pugni, pianti, abbracci, riconoscimento del figlio perduto alla maniera plautina, we’re all very emotional e, oh, quanto sono comodi questi divanetti.
Bravi soprattutto gli attori a delineare i personaggi e un più alla figlia (che è la figlia vera di Andy anche fuori dalla sala coi divanetti) perché è una strappona (ok, di viso un po’ meno, ma che volete, oh -.-). That’s entertainment!
Per dovere di cronaca, leggo che è strappone anche il detenuto, giusto per le signorine, dunque è un film consigliato a tutti 😀

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9 Marzo 2011 in City Island

E’ un film che non ha nessun alto e pochi bassi (il personaggio di Molly che si rivela drammatico e mal si sposa con il film nel complesso, la scena della rivelazione finale, lunga e mal riuscita). Eppure tutti i personaggi confliggono con il political correct statunitense: fumo e spinelli a gogò, la predilizione per il grasso fisico, la ciccioneria più sbracata. Se ci sono totem salutisti oggi in Usa questo è il film che li infrange tutti, tanto che gli intrecci al limite dell’incesto, il mestiere dello spogliarsi in pubblico e le rapine a ripetizione dei pargoli di famiglia sono un nulla a confronto. La sceneggiatura vorrebbe costruire tutto il meccanismo drammaturgico intorno ai segreti che i componenti di una classica media famiglia custodiscono, piccole debolezze, grandi non detti tutti motivati dalla paura del giudizio altrui. L’ultimo arrivato, con una fedina penale lunga e non occultabile, in cinque minuti catalizza i desideri nascosti e le paure degli altri divenendo depositario di tutto ciò che nessuno vuole svelare di se stesso. Il regista omaggia in modo divertito anche il cinema italoamericano che ha fatto grande NY, Brando e Scorsese, ma senza un vero piglio originale.
Aleggia comunque un fondamentale buonismo, non ci si fa mai del male davvero, tutte le fratture, tutti i problemi, molti dei quali inesistenti e solo ingigantiti dal tran tran quotidiano e dalla paura di essere giudicati perchè fuori norma, vengono poi placidamnete inglobati dal grande ventre della famiglia. Comunque vedibile

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