13 Dicembre 2012 in Cirkus Columbia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

In una cittadina della Bosnia (mi pare) un signore torna dopo tanti anni. Ha lasciato lì moglie e figlio, ma torna con una moglie nuova (rossa e strafiga) e un gatto, e li sfratta. Le vicende personali si intrecciano, con un vorticare di incontri e scontri tra i protagonisti, ma finiranno travolte dall’imminente scoppio della guerra serbi/bosniaci, quel casino degli anni ’90. Tonovic aveva fatto un film che a me era piaciuto assai, che era No man’s land, e torna qui sulla guerra che ha martoriato la sua terra, con lo stratagemma solito di partire da vicende personali per comporre un punto di vista sul quadro di insieme. E lo fa abbastanza bene, perché la commedia riesce ad alternarsi alla tragedia della guerra, le persone a pentirsi degli errori di gioventù, ecc. in un finale che diviene una sorta di rivisitazione di Tutti insieme appassionatamente. Ho già detto quanto era gnocca? Ah, sì. I personaggi principali, per quanto insensati possano apparire alcuni loro comportamenti, nel finale si riscattano tutti, non lasciandosi prendere dall’odio che in una notte trasforma i propri vicini di casa in nemici mortali, e sono quindi portatori sani di pace. Amen!

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