Recensione su Cinquanta sfumature di nero

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“Darker”… / 17 Febbraio 2017 in Cinquanta sfumature di nero

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non è né vuole essere piú cupo. Il sadomaso è completamente dimenticato, è una storia romantica dove i due tubano felici per due ore mentre qualche sporadica/o invidiosa/o gli gironzola intorno senza fare grossi danni (probabilmente ne faranno nel terzo film).

Se il primo non sembrava affatto una fan-fiction, questa lo è da capo a piede: è la piú spudorata, semplice, convenzionale, schematica fantasia adolescenziale. Mai una cosa del genere avrebbe potuto vedere la luce al cinema, se non fosse per il caso editoriale che la tira. E nulla di tutto questo può essere detto del primo film.

Lui è completamente un altro personaggio. Lei ha perso ogni spirito di iniziativa. Gli invidiosi attorno sembrano villain dei cartoni animati piú didascalici. La backstory di lui uno psicanalista qualunque gliela risolve a occhi chiusi in due mesi. La pubblicità alla Apple è ancora piú sfacciata.
Ma la cosa peggiore di tutte è che l’appartamento di lui NON È LO STESSO DEL PRIMO FILM. Infatti non lo fotografano quasi per niente, mentre nel primo film aveva una geografia precisa e funzionale.

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