Probabilmente, l’inizio della fase discendente della coppia / 1 Ottobre 2016 in Chi trova un amico trova un tesoro

Il dodicesimo film della coppia Bud Spencer e Terence Hill (su sedici) esce a due lustri di distanza dal secondo Trinità. E gli anni cominciano a farsi sentire, infatti, soprattutto sul buon Bud, decisamente meno in forma rispetto alla precedente pellicola girata con Terence (Io sto con gli ippopotami, del 1979).
Anche la sceneggiatura scende abbastanza di livello rispetto alle precedenti, attingendo a temi abusati quali quello dell’isola del tesoro e dei pirati (questi ultimi proposti in una spassosa versione Village People), e al mito dei soldati fantasma giapponesi, quelli che continuarono a combattere dopo la fine della seconda guerra mondiale, perché rimasti isolati o perché non volevano accettare la resa del loro Paese.
Bud & Terence, seppure invecchiati, sono sempre loro: basta poco o nulla per strappare un sorriso ai fan, come la banale gag sul “coma-ante”, replicata fino allo sfinimento (del solo Bud, non di certo dello spettatore).
Grande l’interpretazione dello “scemotto” Anulu da parte di Sal Borgese, con il contributo determinante di Ferruccio Amendola al doppiaggio (le voci di Bud e Terence sono dei soliti Glauco Onorato e Pino Locchi).
Nel complesso la pellicola sembra rappresentare l’inizio della fase discendente della carriera della coppia.
Il film è girato nel sud della Florida, a Key Biscayne, vicino Miami, con le sue onnipresenti suggestioni tropicali.
La mitica canzone Movin’ Cruisin’ è dei fratelli La Bionda, che negli anni Ottanta prenderanno il posto di altri due fratelli, i De Angelis (alias Oliver Onions), per una buona parte dei film girati dalla coppia.

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