11 Marzo 2013
Commedia nera eccentrica e fuori dal comune che, forse, è errato incasellare in uno o più generi, tanto è varia e complessa la sua costituzione.
Personaggi sopra le righe, situazioni assolutamente difformi dalle consuetudini, temi drammatici (droga, depressione, prostituzione, violenza sui bambini) affrontati con piglio nonsense e grottesco: eppure, a conti fatti, il quarto lungometraggio di Almodòvar è quantomai profondo e drammatico e, a modo suo, nel finale, consolatorio. La risposta, come sempre, è l’amore.
Sempre grandiose, kitsch e pirotecniche le scenografie degli interni.
Recensione da Oscar
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