1 Giugno 2015
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Nel momento stesso in cui l’ho finito sapevo che sarebbe diventato uno dei miei film preferiti. Sarà forse per Chappie, per la presenza dei Die Antwoord o per la non troppo velata denuncia sociale.
Si aggiungono anche il finale buonista quanto “blasfemo” della coscienza umana trascinata in una macchina e della prospettiva dell’immortalità, che sotto questo nuovo punto di vista è un po’ una rivisitazione dei temi dei film sci-fi degli anni passati.
Per altro ho riso come una dannata per tutto il film.
Insomma le mie aspettative sono state più che superate e soddisfatte.
Recensione da Oscar (3)
Concordo in pieno sul finale buonista quanto “blasfemo”!
Sono rimasto a bocca aperta! Dopo tutto il discorso melensino sul fatto dell’anima che fa “mami” ad un certo punto non mi sarei aspettato che in 10 secondi circa il robot sbatte un essere umano dentro una “shell robotica” – per sempre e senza effetti collaterali. In scioltezza ed in chiusura film viene fatta una cosa che ha una portata filosofica immane.
Spiazzante ed involontariamente comico!