Basando la sceneggiatura su una storia vera, riportata alla luce da J. Michael Straczynski, Clint Eastwood dimostra con Changeling di essere ancora un grande artista in grado di stupire e commuovere il proprio pubblico, nonostante le varie decine di film strepitosi che portano già il suo nome nella dicitura “Direct by”.
Con l’aiuto di scenografia e costumi, si fa risorgere un’epoca ormai estinta, una Los Angeles di fine anni ’20 in cui era la corruzione a logorare dall’interno le istituzioni portanti, le stesse che avrebbero dovuto proteggere le persone e non incriminarle.
Torniamo anche in Changeling su temi tanto amati dal regista, onnipresenti nelle sue opere: la ricerca della verità, le infanzie violate, il senso di giustizia, la pena di morte etc.
Su una melodia dolce ma straziante, composta dallo stesso Eastwood, si anima la sua drammatica storia fatta di ingiustizia e dolore, una continua agonia sorretta da un’Angelina Jolie straordinaria e convincente nella parte dell’agguerrita Christine Collins, una donna con due palle così.
Risoluta, fragile, ma mai debole, una di quelle che non abbassa la testa davanti un distintivo e che nonostante tutto, è riuscita a lottare con tutte le sue forze senza cedere, per portare a galla la verità e poter riabbracciare la sua unica ragione di vita, il figlio Walter.
Con Changeling è stato donato al mondo moderno un’altra grande opera che lascerà un segno indelebile nel cuore di chi deciderà di viverla. E personalmente… vi consiglio di farlo.
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