21 Dicembre 2022 in Casablanca
Un grande classico. Classico che pero’ ha dato molto e si e’ un po’ esaurito nel tempo, e oggi forse non lo metterei sull’olimpo dei capolavori assoluti.
Un grande classico. Classico che pero’ ha dato molto e si e’ un po’ esaurito nel tempo, e oggi forse non lo metterei sull’olimpo dei capolavori assoluti.
un “must” per chi vuole conoscere il cinema degli anni 40. C’è un mondo tra il Casablanca e il cinema di oggi, ma “mentre il tempo passa”, il fascino di questo film resta travolgente. “Colpevole” di essere un pezzo di storia del cinema, nessun “solito sospetto da fermare”.
Io amo il cinema classico. Potrei finire così, con un commento lapidario, perchè tanto il mio è folle innamoramento, non critica cinematografica. Ma vorrei ad ogni modo raccomandarvi di passare prima o dopo da queste parti, in questa umida Casablanca (sic!) e prendere un drink dal suo immortale “Rick Café Americaine” con le sue volute di fumo sulle languide note di “As time goes by”. La stupenda, leggera finezza di Curtiz, che percorre ogni dettaglio dell’esotica scenografia e stringe su primi piani marmorei; forse la più felice sintesi cinematografica mai esistita ha radunato amore, guerra, storia, spionaggio, eroismo, jazz, Parigi, Humphrey Bogart e le sue piccole sigarette bianche, Ingrid Bergman e i suoi sguardi da cerbiatta, Claude Rains e quei furbi baffetti, gli occhi inquieti di Peter Lorre e uno scrigno infinito di altre meraviglie.
Veramente bellissimo. Le scene, le battute, la storia d’amore, il finale.
Quando i francesi cantano La Marseillaise sopra l’inno tedesco mi sono venuti i brividi.
Un classico eterno del cinema americano. Miscela perfettamente grandi attori, battute pungenti, sentimenti e intrighi storico-politici. Immortale.
Una pellicola che ha creato o perfezionato alcuni degli stereotipi più longevi della storia del cinema.
Da vedere almeno una volta nella vita, foss’anche solo per citare, con cognizione di causa, “Suona la nostra canzone, Sam”.
altro classico visto e rivisto
ogni volta che vedo “viktor” cantare la marsigliese e tutto il bar seguirlo mi commuovo
questa era una ottima propaganda
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