Meridiano di sangue / 1 Febbraio 2016 in Cartel Land

Credo che la parola “impressionante” non basti a descrivere la sensazione provata dopo aver visto questo documentario. Tecnicamente ineccepibile, sembra di stare in un classico narco-thriller con un’unica grande differenza: è tutto tragicamente, tremendamente vero. Pazzesco come una regione intera (lo stato federale del Michoacàn) possa essere ostaggio delle mafie, delle propaggini corrotte del governo e in più casi perfino degli stessi gruppi di autodefensas sorti per proteggersi dalla brutale violenza dei clan. A tratti sembra una agiografia di questi héroes del pueblo (che include anche i gruppi paramilitari dei vigilantes statunitensi alla frontiera dell’Arizona), ma davanti a scene strazianti come il pianto a dirotto di una bambina mentre portano via il padre presunto collaboratore dei narcotrafficanti ogni patina di “bontà eroica” si sfalda inesorabilmente.
Se siete impressionabili, lasciate perdere: si vedono immagini davvero forti.

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