Recensione su Butterfly Kiss

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Angeli all’inferno. / 1 Marzo 2011 in Butterfly Kiss

Ci sono film che piacciono, come altri no.
Poi esistono quelli che, una volta visti, mai dimenticherai.
Butterfly Kiss, per me, è uno di questi.
Non c’è bene nè male, solo l’amore assoluto come l’odio eterno.
Omicidio e innocenza si fanno simbolo della stessa assenza, di un qualcosa dimenticato alle soglie dell’esistenza.
Nel mezzo, la banalità delle nostre normali vite.
Queste sì, spesso davvero cattive.
Le protagoniste assorbono sui loro corpi le patolgie di un mondo divenendone rappresentazione di infermità. Mentale.
La necessità di amore e l’utopico oblio della sofferenza.
Il dolore come medicina ai sintomi di un indomabile odio.
Catene sulla pelle, dentro la pelle.
L’amore come necessità di un altro tutto al di fuori di un niente imposto.
Catene alla vita, sopra la vita.
Un odio che è tale perchè troppo sa. Un amore che resiste e esiste solo in un’ostinata ignoranza. Non vuole sapere.
Io non so niente, non sono nessuno. Queste le sue parole d’addio.
Una morte che è tale solo quando viene imposta o offerta.
Un amore che è vero solo se è disposto a rendersi altare.
Il sacrificio è la vita.

Per me è un capolavoro.
Ma fa male, davvero tanto.

2 commenti

  1. Stefania / 2 Marzo 2011

    Mò m’o segno 😉

    • Daniele / 2 Marzo 2011

      Segna, segna! Che ogni tanto farsi male sa essere terapeutico. Poi dimmi se lascia cicatrici anche in te! 😉

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