Incerto / 13 Novembre 2015 in Buoni a nulla
Rispetto ai precedenti lavori di Di Gregorio, Buoni a nulla non mi ha convinta affatto: la leggerezza dolente che è stata la cifra dei primi due lungometraggi qui diventa quasi forzata surrealtà che allontana decisamente dall’ambito del possibile le pur plausibili vicende che coinvolgono i vari protagonisti.
Gli spunti sono ottimi (la ribellione deve essere misurata o può causare tanti danni quanto l’acquiescenza) e alcune parentesi del film sono riuscite (l’arrivo di Gianni nel nuovo ufficio, effettivamente straniante; l’apatia che travolge il collega Marco e la sua definitiva esplosione davanti all’ennesima seppur banale imposizione), ma nel complesso reputo questo come un passo falso, oserei dire incerto, nell’altrimenti apprezzabile carriera “solista” del bravo Gianni.
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