8 Recensioni su

Bright

/ 20175.7128 voti

Voto 4,5 / 18 Ottobre 2020 in Bright

Will “Re Mida” Smith ha perso il tocco magico!

Poveri orchi… / 15 Giugno 2018 in Bright

Will Smith tra orchi e Elfi…
Carina l’idea ma molto confusionario…
Le varie scazzottate sono un pochino esagerate ma fa parte della storia fantastica.
La trama non è molto interessante ma c’è di peggio.
Una sufficienza viene strappata…
Ad maiora!

7 pieno / 11 Gennaio 2018 in Bright

A me è piaciuto abbastanza! Il fantasy in chiave “moderna”, fatto in questo modo mancava. Gli orchi emarginati, “delinquenti” (come altro potevano “descriverli”?), gli Elfi potenti, di classe, ricchi… Ottimo, mi è proprio garbato. Will Smith e Joel Edgerton, i due protagonisti, sono veramente un ottima trovata.

Un film da domenica pomeriggio / 8 Gennaio 2018 in Bright

Si è un titolo bizzarro, ma è quello che mi è sembrato, non è un film che secondo me ha un grande mordente, ma è quel film adatto per passare quelle 2 orette quando non gioca la serie A oppure dopo le partite c’è troppo brutto tempo per uscire, (o se non si è tifosi appunto da vedere al posto delle partite quando sono tutti incollati davanti allo schermo).
Migliore in ogni caso delle altre produzioni originali Netflix riguardanti il cinema, ma in ogni caso tra Film e Serie TV ancora c’è un divario enorme.. Purtroppo.

Leggi tutto

Controcorrente / 2 Gennaio 2018 in Bright

Non é per andare controcorrente a priori, tanto per. Qui le cose sono due: o avete visto un altro film oppure questo l’avete visto con un occhio, guercio, a testa all’in giù da ubriachi. Il film non annoia mai, la messa in scena é impeccabile. Un film che sarà apprezzato in futuro più che ora.
Ps: il pregiudizio più grande é che é prodotto da Netflix e non é uscito al cinema.

Leggi tutto

David Ayer la storia ti darà ragione / 28 Dicembre 2017 in Bright

sigla:

Una coppia di poliziotti è alle prese con la routine quotidiana tra la criminalità, la droga e la prostituzione. Sarebbe una storia di “guardie” e di “ladri” come un altra se non fosse per la presenza di orchi, fate, elfi e centauri. Il film infatti è ambientata in una Los Angeles dove gli elfi ed umani discriminano gli orchi perché… perché sono orchi. Quindi negli Stati Uniti c’è questa sorta di apartheid dove le razze, si nel film si parla di razze, vivono in una gerarchia che neanche in Rodesia ci’. Ve la faccio breve: gli elfi checche in cima della piramide occupano posizioni di prestigio, gli umani stanno nel mezzo e gli orchi sono vittime della discriminazione di tutti e vengono ghettizzati.
Per tentare di cambiare la società, l’LAPD decide di arruolare i primi poliziotti orchi, tra cui l’agente Nick Jakob che viene affiancato a Will Smith con il baffo proprio come Roberto Da Crema. Quindi Ayer e Landis (figlio di John) tirano su un film di uomini, una storia dura, sulla xenofobia e sul desiderio di essere migliori. Al poliziotto “negro” subentra “l’orco” che viene malvisto perché diverso. Se l’avessero girato senza orchi, sarebbe stato quel filmone di End of Watch, se l’avessero girato con un poliziotto zingaro avrei la home piena di frame del film, ma io ci ho visto un sacco di cose belle e secondo me dovreste recuperarlo. Intanto Will Smith non è esente dai pregiudizi razziali e il poro cristo che gli fa da collega per tutto il film non fa altro che dimostrare la sua onestà e il suo valore. T’ho in mezzo al cuore. Ma la cosa che ho preferito in assoluto è la scrittura del film, le battute ad effetto che seppelliscono le scene dove la color correction ti fa bestemmiare. Per dire, la battuta di Rodriguez, il poliziotto Messicano che esclama: “Eh, non so perché ce l’hanno con voi orchi. Sappi però che ce l’hanno ancora con noi per quella cosina chiamata Alamo” ED È SUBITO WESTERN. David Ayer è uno a cui piace fare film in un determinato modo, in un certo senso quasi tutta la sua filmografia è collegabile da un filo rosso (ha scritto Training Day, ha diretto Harsh Times e End of Watch) tutti film che strizzano l’occhio a The New Centurions film diretto da Richard Fleischer e alla sua esperienza in marina.
Personalmente gli avrei tolto tutta la color correction e gli after effect che dio cristo anche basta, ma dovrei tenere a mente che è un film fantasy su una città dove orchi e fatine votano. Avrei detto che è un film da applausi se fosse stato un po’ meno fantasy e un po’ più storia di poliziotti (tipo The Choirboys di Aldrich), ma quelli che lo hanno criticato sono gli stessi che reputano Freak of Nature un capolavoro quindi fate voi.

Ad ogni modo l’elfa cattiva combatte con un pugnale di Silat Carabao e a me va bene così.

Leggi tutto

Brutto film / 26 Dicembre 2017 in Bright

Un film brutto, che fa rimpiangere i mondi fantastici creati che possiamo conoscere. Potevano impegnarsi di più per far passare il messaggio del rispetto del diverso. Film senza una trama e che non lascia spazio a colpi di scena innovativi.

Non pervenuto / 25 Dicembre 2017 in Bright

Da dimenticare. Un film privo di identità e di mordente, alieno all’ironia ma squilibrato anche sul possibile versante serioso: il contrasto fra surrealtà fantasy e toni drammatici avrebbe potuto rappresentare un’interessante declinazione del racconto, per esempio, ma l’eventuale tentativo di metterlo in scena non (mi) è pervenuto.

L’unico elemento parsomi davvero interessante, ma che, a sua volta, avrebbe meritato maggiore attenzione è quello della discriminazione razziale. In questo senso, è curioso che l’illuminato della situazione, l’unico (l’unico, oltre a una bimba, che esagerazione…) capace di soprassedere sull’orchitudine di Jakoby sia l’afroamericano Will Smith. Più che altro, questa scelta mi ha fatto venire in mente una blanda domanda: in questa realtà alternativa, la discriminazione è legata solo alla razza (umana, elfica, orc…orchesca? Orchica?) e non alla cultura di provenienza/ al colore della pelle? Forse, no, visto che esistono dei ghetti con latini, neri… Insomma, questo razzismo conclamato non esclude le discriminazioni che già esistono nel mondo reale, il che mi è parso un concetto non banale.

Narrativamente, una desolazione.
Personaggi piatti (l’orco Jakoby, per esempio, spinge lo spettatore a provare per lui empatia totale, senza sconti: è buono, serio, generoso, lento e ingenuo), dialoghi inesistenti e avventura incolore, già vista, ma -soprattutto- mal rappresentata. La magia, poi, non è pervasiva quanto ci si aspetterebbe e non ci sono meccanismi magici capaci di condizionare davvero il film (alla fine, la bacchetta può essere toccata, eccome, con le presine della nonna, quasi, e viene spostata ben al di fuori dei confini imposti da non ricordo più quale incantesimo).

Bah.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.