Recensione su Bright Star

/ 20097.2237 voti

Fulgida Stella / 20 Febbraio 2014 in Bright Star

Come una stella che non si limita solinga ad illuminare la notte, ma mossa da una vivace brezza del destino, così Fanny Brawne si insinua nella mente e nel cuore del giovane poeta John Keats, tra i più grandi del Romanticismo inglese.
Mai apprezzato dai suoi contemporanei, Keats trova nella sua ”maliziosa” ( come egli stesso soleva chiamare ) vicina, la fonte d’ispirazione che tanto cercava, a tal punto da sprofondare in un quieto e dolce sogno.
La Campion disegna un eden nel quale i due innamorati sembrano perdersi, e nel quale trovano, malgrado i loro differenti caratteri, un giaciglio in cui riposare, e infine dissolversi.
Tale è la veemenza con la quale i loro animi sono avvinti, che separati sembrano pallidi riverberi del sole.
In questo contrasto di luci e ombre, in cui il silenzio è un leggero sussurrio della ragione, il film lascia allo spettatore l’eco di una gioia momentanea, quella che per Keats, seppur breve, rimane nell’eternità.

Lascia un commento