Recensione su Il ponte delle spie

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Un’ottima spy story / 21 Agosto 2019 in Il ponte delle spie

Steven Spielberg dopo Munich (2005) torna al film di genere Storico/Thriller con questo film che narra alcuni degli eventi accaduti durante il periodo della Guerra Fredda tra USA e URSS, e lo fa attraverso il racconto delle gesta del leggendario avvocato James Donovan, largamente conosciuto per aver negoziato nel 1962 lo scambio tra il pilota americano Francis Gary Powers catturato dai sovietici durante una missione di ricognizione sul territorio russo
e la spia russa Rudolf Abel durante la Crisi degli U-2 e per aver inoltre ottenuto il rilascio e il ritorno in patria di 1.163 prigionieri trattenuti a Cuba,
dopo il fallimento dell’invasione della baia dei Porci. L’avvocato è interpretato da un ottimo Tom Hanks (difficile trovare un film dove il vecchio Tom metta in scena un’interpretazione sotto la sufficienza), la spia russa Rudolf Abel è invece interpretata da Mark Rylance, apparso di recente nel Dunkirk di Nolan. Spielberg riesce nella difficile imprese di non essere totalmente di parte nonostante il film sia di produzione americana, al contrario riesce a fornire allo spettatore un quadro abbastanza neutrale e preciso delle vicissitudini accadute durante lo scambio Abel/Powers, senza schierarsi apertamente per nessuno dei due schieramenti USA/URSS, fornendo anzi anche una discreta spiegazione degli avvenimenti che imperversavano in quel periodo tra America
e Russia, e sulla Berlino ormai sul punto di essere divisa in due dal famigerato MURO.
Molto buona la scelta dei costumi e delle ambientazioni, altrettanto realistiche, essenziale e giusta invece la colonna sonora, nulla sopra le righe, ma forse in un film del genere, la colonna sonora può anche passare in secondo piano.
Se si vuole trovare un difetto, probabilmente l’eccessiva prolissità e lentezza che in alcuni frangenti permea il film, a mio parere infatti la durata di 140 minuti poteva tranquillamente essere ridotta a circa 110 minuti senza che questo influisse sulla qualità del film o sull’esposizione dei contenuti.

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