Recensione su Il ponte delle spie

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«Un soggetto di John Le Carré girato da Frank Capra» / 21 Marzo 2018 in Il ponte delle spie

«Un soggetto di John Le Carré girato da Frank Capra»: è la fulminante definizione affibbiata da un critico a questo film. E in effetti il protagonista, l’avvocato Donovan, sembra proprio uscito da un film di Frank Capra: l’uomo probo, retto, in lotta contro il potere per difendere l’essenza dell’America. Ma il risultato è per lunghi tratti un po’ opaco, malgrado i buoni sentimenti (e le ottime interpretazioni di tutto il cast), senza particolari sprazzi di stile o di trama. Ciò che lo illumina è il rapporto tra Donovan e Abel, grazie alla professionalità di Hanks (che a tratti sembra però contare un po’ troppo sul suo solito repertorio di espressioni facciali) e soprattutto a uno splendido Mark Rylance, meritatissimo premio Oscar come attore non protagonista. Verso la fine, dopo una estenuante serie di schermaglie diplomatiche (in cui per la verità le doti di mediatore del protagonista non sembrano sempre brillantissime) il film si fa anche commovente. Da lodare la fedeltà alla verità storica (tranne che per alcuni dettagli secondari), che di questi tempi sembra essere divenuta una merce assai rara a Hollywood.

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