12 Recensioni su

Blue Valentine

/ 20107.0341 voti

Come quando la musica ti prende e devi ballare / 17 Marzo 2020 in Blue Valentine

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Blue Valentine è la storia d’amore di una coppia qualunque, in crisi e in declino. Blue Valentine è un film senza troppi fronzoli, senza fantasia, perché quello che ci viene mostrato accade più spesso di quanto si pensi ed è basato su una visione idealizzata e allo stesso tempo cinica dell’amore. Un amore che dura come un fiore, giusto il tempo di sbocciare in tutta la sua bellezza per poi appassire nel giro di poco tempo. I due giovani innamorati persi l’uno nell’altra col passare degli anni si rendono conto che qualcosa non va, lui sembra amarla ancora ma è frustrato dell’amore di lei non corrisposto, lei sembra segnata dal matrimonio dei genitori dove l’amore e la passione si sono spenti da ormai troppo tempo.

Blue Valentine è quasi un documentario su una vita di coppia, fatto di bei ricordi, ma anche di tristi dove spesso prevalgono quelli tristi dimenticandoci di quelli belli che ci hanno fatto innamorare.

Personalmente il film mi è piaciuto molto, il film trasuda di bellezza estetica e di grande recitazione. Ryan Gosling purtroppo non riesce ad avere una storia d’amore senza conflitti e con un lieto fine.

Voto: 7 e mezzo

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/ 27 Settembre 2016 in Blue Valentine

Una purga di un’ora e 47 min. L’unica cosa bella (e frustrante) è vedere che ryan gosling se la cava da dio nel sesso orale

Blue Valentine / 19 Agosto 2016 in Blue Valentine

Davvero ordinario. Ordinari i personaggi. Ordinaria la trama. Ordinaria la famiglia di cui tratta. Ed è ordinaria anche la loro storia d’amore. Cindy e Dean sii incontrano, lei si è appena lasciata con un altro, si innamorano, si sposano.
E poi collassano su sé stessi. Tutto molto già sentito, nella vita reale. Cindy e Dean sono una coppia classica, di quelle che si incontrano tutti i giorni. Lei è disillusa, crede nell’amore, ma lo percepisce come un bene effimero, destinato a dissolversi. I suoi genitori da quando a memoria si sono sempre dati contro, generando molta tensione nella sua famiglia, priva di quell’affetto che dura negli anni. Fin dalla prima adolescenza sembra intrattenere relazioni poco durature, del quale trae quei brevi attimi di passione e dolcezza, che dimentica con facilità. Dean invece sembra una di quelle persona che non hanno intenzione di lasciarsi abbattere. Che credono nella felicità e che si battono per conquistarla e mantenerla. Dean è un personaggio molto più dinamico di lei. Molto più attivo, e allo stesso tempo cieco di fronte alla sua presunta felicità, che si è sgretolata lentamente prima che lui se ne renda conto. Forse sono proprio le differenze tra loro due la cosa più straordinaria del film. Da una parte una donna che non vuole più lottare, che si arrende facilmente, e dall’altra un uomo che è come quei soldati giapponesi che continuano a urlare sul campo di battaglia anche dopo che si è consumata la sconfitta. E tutto ciò che resta di quella storia è quella stanza del futuro senza finestre, perennemente colorata di un triste azzurro fluorescente.
Con una storia che contiene centinaia di elementi volutamente ordinari, come fa questo film a essere così straordinario?
Non lo so. So che è straordinario per come sa porsi, per come sa appassionare, per come sa intenerire, per come sa intrattenere. E’ straordinario il modo in cui si fa ascoltare chiaramente proprio attraverso personaggi che sono costretti a ripetere le frasi all’infinito, perché non sanno farsi ascoltare. E’ straordinario come il rumore di sottofondo riesca a inghiottire ogni cosa nel presente, quando non c’era riuscito in passato. E’ straordinario come riesca a sublimare ogni emozione attraverso situazioni tipiche, e… ordinarie.
Accompagnato da uno dei titoli più belli degli ultimi anni, quel san Valentino associato al colore della tristezza, grazie al cielo intraducibile e intoccabile.

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Amore spettinato. / 4 Gennaio 2014 in Blue Valentine

Che noia che barba, che barba che noia.
Una storia d’amore “normale”, la cui crisi è cosa comune, forse lo sono un po’ meno le premesse, vista la caratterizzazione quasi borderline dei protagonisti.
Cianfrance ama le storie in cui la working class americana si tormenta a suon di figli inaspettati ed amori travagliati: la sua messinscena è interessante, quasi naturalista, ma la narrazione è un po’ troppo diluita, vengono aggiunti dettagli tormentati su dettagli tormentati, e la tiritera alla lunga annoia (ma saranno mai stati sereni, ‘sti due? Stando a quel che ci viene mostrato, no, mai), i non-dialoghi costruiti alla ricerca del vero più vero (vedi, la scena del motel) non acchiappano e, a questo punto, a poco valgono le intense interpretazioni della Williams e di Gosling (ma quel giubbottino 80’s è stato riciclato in Come un tuono? Forse, ricordo male…).
Peccato.

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La strega / 27 Dicembre 2013 in Blue Valentine

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Temevo una storia d’amore, anzi ammore, di quelle che frantumano i maroni, o peggio, di quelle che ti possono indurre a passare sull’altra sponda (o dark side, fate vobis). In realtà di ammore qua ce n’è poco.
Il film è una storia di liberazione, in questo caso la liberazione del povero Gosling da una moglie che si approfitta della sua cotta (il classico colpo di fulmine) nei modi più assurdi, riuscendo a domarlo come un cagnolino. Del tipo:
1) lui non vuole sposarsi, ma si sposa.
2) lei è incinta di un altro
3) l’altro riempie di botte il povero Ryan
4) lui, a cena dai suoi (di lei), deve sopportare gli sguardi disgustati dei genitori, perché è un povero bifolco senza diploma e non può essere al livello della figlioletta aspirante medico (che in circa 7 anni ha avuto 25 partner sessuali diversi, ndr)
5) una volta sposati lei fa scappare il cane, il cane muore e il povero Ryan deve seppellirlo in giardino (solo per questo, non solo avrei divorziato all’istante, ma l’avrei presa a calci in c**o fino alla fine dei miei giorni)
6) lei non vuole più avere rapporti sessuali e lo fa sentire rifiutato come fosse l’ultima delle mierde (oh, ma l’hai visto o no che è Ryan Gosling???)
La figlia, ovviamente, è più affezionata a Ryan, ma rimane con la gelida e stronza madre.
Lieto fine: lui è libero.
Lacrime di disperazione, che diventeranno di gioia, non appena il nostro eroe capirà di essersi sbarazzato di una stron.za indescrivibile (ma questo avverrà a telecamere spente).
Dai, è successo a tutti di farsi stregare da qualcuno che non sappia amare davvero. No?
A me sì.
Buon film.

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Bellissimo e crudele / 14 Ottobre 2013 in Blue Valentine

Blue Valentine racconta di Cindy e Dean, mostrandoci la storia d’amore nella sua interezza, e lo fa nel modo più diretto e crudo possibile: mettendo a confronto il passato che racconta l’incontro dei protagonisti e l’inizio del loro amore, con il presente e le sue difficoltà dopo 6 anni di matrimonio.
E’ un continuo alternarsi di ricordi felici e momenti difficili, gioia e tristezza, risate e pianti, che lo rendono un film impegnativo e sicuramente non per amanti del lietofine
(infatti ho avuto bisogno di tempo per metabolizzare le scene finali ed evitare di bagnare la tastiera di lacrime/lanciare il computer dalla finestra).
Ma è proprio questo tono agrodolce a rendere il film realistico perchè ci ricorda che nel mondo reale non c’è il “vissero per sempre felici e contenti” subito dopo il matrimonio, come se dopo il “sì, lo voglio” la felicità fosse scontata: non importa quante difficoltà si siano già affrontate o quanto amore ci sia, bisogna continuare a lottare ogni giorno.

La realisticità del film è evidente ed proprio quello su cui hanno lavorato il regista Derek Cianfrance e gli attori Michelle Williams e Ryan Gosling: infatti la scena del secondo incontro di Cindy e Dean che girano per la città cercando di conoscersi, non aveva battute nel copione e la Williams e Gosling hanno improvvisato cercando effettivamente di conoscersi tra loro; nel mese di pausa prima di girare la parte dopo il matrimonio, invece, il regista ha voluto che i due attori convivessero davvero nella loro casa di scena con un badget pari allo stipendio di Cindy e Dean, in modo che potessero immedesimarsi nei loro ruoli e imparassero a discutere e a litigare.

Il risultato è un film bellissimo e crudele, che lascia senza fiato sia per la fase quasi magica dell’innamoramento sia per il racconto spietato del matrimonio che va in pezzi.

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13 Febbraio 2013 in Blue Valentine

Era tanto tempo che desideravo vedere questo film, e non mi ha delusa. E’ un sacco realistico, è triste, è divertente, e esteticamente bellissimo. Inutile parlare di quanto siano bravi Michelle Williams e soprattutto Ryan Gosling, così spontaneo e vero. Bellissimi i titoli di coda, Ryan che canta e suona e gli azzurri di questo film. Lo rivedrò.

Per carità / 5 Gennaio 2013 in Blue Valentine

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Cioè, voglio dire….con un compagno così: che ti prende anche se sei mezza lucciola (per non dire peggio), che si guarda un figlio non suo, che ti ama alla follia, che si scusa per ogni TUO errore, ancora te ne vieni fuori con queste scenate da pazza psicopatica?!?!?
NON HO PAROLE.
E il finale? Che cavolo significa? Stanno ancora insieme? (spero per lui di no) o no?
Per non parlare del fatto che la bimba piange e quella cretina della madre le dice che ci sarà lei…..EMBè COME SEI FORTUNATA TESORO. AUGURI.
NON HO PAROLE DOPPIAMENTE.

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11 Dicembre 2012 in Blue Valentine

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Euh, qui faccio brutta figura, perché a parte che lo si era visto qualche settimana fa, era uno dei film di A. Ecco, però io non me lo ricordo praticamente più. Dunque, com’era, uhm. C’era una colonna sonora molto bella, sì. E poi c’erano Ryan Sonfigo Goslinbg e Michelle Williams, ecco sì. Allora, la storia… era la storia della fine della loro storia durante la quale si raccontava l’inizio a flashback e 16 mm della loro storia. Capisci, l’inizio, la fine… capisci? Solo che lui all’inizio e figo e alla fine ha la panza (son passati fai 8 anni), lei è assolutamente identica. Ma a parte questo… no, non mi ricordo. Desolato, non mi è rimasto in testa. Non mi è parso brutto. Però nemmeno bello. Male che vada possiamo classificarlo a “film da donne” e spacciarcela per machi.

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19 Aprile 2012 in Blue Valentine

Dean e Cindy si sono incontrati, si sono innamorati, hanno cresciuto insieme una bambina (che figlia di Dean però non è quasi certamente) ma qui, tra un flashback e l’altro, dei tempi felici rimane ben poco, fino al momento in cui Dean se ne va.

La fine di un amore è rappresentata perfettamente nel film di Ryan Gosling, complice anche la bravura di Michelle Williams, fantastica nel ruolo di Cindy.

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“Nella Buona e nella Cattiva Sorte” / 13 Gennaio 2012 in Blue Valentine

Si tratta di uno tra i pochi VERI film sull’amore, o meglio su ciò che viene definito amore tra i più.
Una storia dalle mille sfaccettature che sicuramente tocca chiunque; dagli errori, ai compromessi, fino alle bugie, nessuno viene escluso, travolto dal vortice d’empatia con i protagonisti.

Per me è un film profondamente istruttivo, specie per le coppie che credono di poter contare su un corso prematrimoniale per affrontare la vita con un altro essere umano.

Nell’era in cui il matrimonio viene preso alla leggera, in cui le parole non hanno più un valore profondo, “la Cattiva Sorte” diventa la scusa più inflazionata per la separazione.

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Nessuno è immune. / 18 Maggio 2011 in Blue Valentine

Bella mazzata questo film, non c’è che dire!
Probabilmente un film i cui giudizi variano di persona in persona, a seconda del proprio passato, delle proprie storie, dei propri rapporti, di quello che si voleva diventare e di quello che invece si è.

Credibili, pure troppo, i due interpreti, Ryan Gosling (serviva dirlo?) e Michelle Williams (nuova musa “indie”?).
Film, all’apparenza, pessimista, ma che in realtà, forse, ci chiede di metterci comunque in gioco, nel bene e nel male; lasciandoci un retrogusto forte, acido, come le lacrime liberatorie che lo chiudono.

Il film definitivo sull’amore?

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