Recensione su Blue Jasmine

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10 Dicembre 2013

(Sette stelline per un pelo)

Se questo film fosse stato ambientato, non so, in un contesto storico fin de siécle, con una contessa dell’alta borghesia parigina nel ruolo interpretato da Cate Blanchett, non me ne sarei stupita granché: qualsiasi altro dettaglio del racconto (il fatto stesso che Jasmine abbia un pessimo rapporto con la tecnologia!), poi, si presterebbe benissimo a tale (mio) volo pindarico.

Allen ha imbastito un racconto atemporale, dal sapore “parabolico”, che disseziona impietosamente un’illusione così radicata e collaudata nella psiche della protagonista da sconfinare nella patologia: la bravura di Jasmine di “voltarsi dall’altra parte”, unita ai suoi prepotenti desideri materiali (bellezza costante, charme coltivato, status sociale ed economico esibito), la aliena da qualsiasi contatto con la realtà che la circonda.

Blue Jasmine non è una commedia, benché alcune situazioni paiano suggerirlo e alla platea piaccia (inizialmente) crederlo: al contrario, è un dramma a tutto tondo, amarissimo nello svolgimento e nel finale impietoso, la cui grande pecca, però, consiste nel rappresentare la classe media in maniera francamente squallida. Chi non fa parte dell’élite cui Jasmine desidera continuare ad appartenere, viene mostrato (cito chi era con me al cinema) alla stregua di un troglodita. Non è solo la protagonista a vederli così: è Allen che non si fa remore nel tratteggiare i “proletari” in questa maniera, appiattendoli, rendendoli quasi ridicoli.
E’ un “difetto” che ho notato anche in quella (ehm ehm) ciofeca di From Rome with Love: Allen è, ormai, lontanissimo dal sentire comune, tanto da non essere letteralmente capace di rappresentare in maniera priva di eccessi negativi “l’uomo della strada”. Non sembra conoscerlo come non lo conosce (né lo comprende) Jasmine.

3 commenti

  1. marcomaffei12 / 6 Gennaio 2014

    condivisibile ed interessante. ma questa classe media è per woody grottesca e squallida oppure sincera e di buon cuore?
    http://stanzedicinema.com/2013/11/27/blue-jasmine/

    • Stefania / 6 Gennaio 2014

      @marcomaffei12: beh, non mi pare che abbia molta stima nei loro confronti. Al massimo, ho l’impressione che gli facciano tenerezza. Quando fa così, Allen sembra un sostenitore del mito del buon selvaggio.

  2. marcomaffei12 / 7 Gennaio 2014

    @stefania sono d’accordo. mi era venuto solo spontaneo paragonare le due recensioni perchè le ho lette una dietro l’altra e dicevano cose divergenti… 🙂

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