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Blood

/ 20136.438 voti

Molto prevedibile, ma comunque sufficiente / 13 Agosto 2017 in Blood

In una piccola località marittima della Gran Bretagna viene ritrovato il corpo senza vita di una dodicenne. Due fratelli (il maggiore, Joe, è Paul Bettany) vanno subito sulle tracce di un uomo condannato in passato proprio per molestie. Ora l’uomo dice di aver trovato Dio e di essersi rifatto una vita, ma all’interno della sua casa vengono trovate foto di varie giovani e, soprattutto, un braccialetto che aveva la ragazza morta. L’uomo però viene rilasciato per mancanza di prove schiaccianti, e Joe comincia ad essere ossessionato dall’uomo, finchè una notte, con la complicità del fratello e assistito dal padre, finisce per ammazzare l’uomo. Poco dopo si scopre che non era il colpevole, e per Joe le cose si faranno molto dure, in quanto sarà tutt’altro che facile convivere con una colpa del genere. Nel resto del cast da segnalare Mark Strong, altro poliziotto che segue l’indagine. Un film che è ben proposto e ben recitato, ha però il difetto di essere fin troppo prevedibile. Ad ogni modo, vista la breve durata, e comunque l’intensità soprattutto della seconda parte, è comunque un titolo che può sicuramente interessare gli appassionati del genere poliziesco thriller a sfondo drammatico.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 18 Luglio 2014 in Blood

Discreto thriller che ricalca i temi di Mystic River e del recente Prisoners. Buone atmosfere, con i dilemmi che tormentano i due fratelli dopo la loro “giustizia privata”. Il film è solo un pò lento, a volte troppo; rischia di far perdere un pò di attenzione. Bravi i protagonista dal Paul Bettany (“Il codice Da Vinci” e “A beautiful mind” tra i suoi film più famosi) più spietato nel difendere la propria libertà, a Stephen Graham (visto in Snatch) più debole, al poliziotto Mark Strong (“Sherlock Holmes”) incallito nel ricercare la verità.

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7.5 / 31 Ottobre 2013 in Blood

Che l’intreccio faccia pensare a Mystic River è cosa chiara fin dalla locandina e questo forse può aver dissuaso non solo chi non apprezza il genere ma anche chi teme un altro thriller che scopiazza un gran successo e non aggiunge nulla al genere.
Per fortuna il giudizio di una persona che stima mi ha evitato di finire nel secondo gruppo. Blood è un film che sta in piedi da solo e che non teme il confronto con un predecessore del calibro di Mystic River. Murphy non è Eastwood ma la triade di attori (che non ha esattamente gli stessi ruoli del film di Eastwood) si produce in una performance di alto livello. Molto bravo ed intenso soprattutto Paul Bettany che in poche occasioni ha avuto il “palco” tutto per sè. Veramente convincente e appassionata la sua interpretazione di un detective che deve fare i conti con il risvolto oscuro della giustizia fai da te, fino ad inoltrarsi nel territorio aspro dell’errore e della colpa. La rabbia iniziale e la sete di giustizia (vendetta?) che lo pervadono diventano un senso di colpa opprimente che si scontra con il suo istinto di sopravvivenza e con l’amore per i suoi cari.
Molto intenso anche Stephen Graham nel ruolo del fratello trascinato nel vortice di disperazione.
La fotografia su toni grigi e sbiaditi si adatta perfettamente al paesaggio inglese spazzato da venti che sono anche la metafora degli uragani interiori che si abbattono sui protaginisti.

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8 Giugno 2013 in Blood

Difficile ormai riuscire a fare un thriller/poliziesco in grado di stupire realmente, difficile trovare la novità assoluta nella trama, la via che rimane è cercare la parte drammatica/poetica ed evidenziarla al meglio. “Blood” riesce abbastanza bene in questo, non eccede e si lascia guardare bene grazie alla bella fotografia, alla bravura dei personaggi, e alla splendida ambientazione. Per fortuna non ho mai respirato quell'”ansia” fastidiosa che ti perseguita in certi momenti rovinandoti il film. Mi è molto piaciuto il finale “poetico” che non si avvale di colpi ad effetto particolari ma riesce nel complesso di farti apprezzare la pellicola ancor di più.

Piccolo spoiler: Per fortuna l’indagine iniziale è solo il pretesto per la storia e non la sua parte principale, la seconda parte del fim può così decollare verso un altro tipo di vicenda -almeno per me- più interessante.

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