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Blindness - Cecità

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7 Luglio 2014 in Blindness - Cecità

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sicuramente vado contro corrente rispetto alle diverse critiche che ho letto.
Ma questo film di Fernando Meirelles, tratto all’omonima opera letteraria del famosissimo romanzo di Jose Saramago, proprio non mi ha convinto.
La metafora che si coglie è sicuramente nobile e di grande riflessione sulla bestialità dell’essere umano in situazioni critiche ma è proprio questa trama, il principio su cui si basa tutta la storia che non mi ha preso.
Un virus (sarà poi veramente un virus?… bah…) colpisce a macchia d’olio l’umanità senza capirne bene il perché.
Unica non colpita una donna (Julianne Moore), la “Moglie” dell’oculista, la quale sarà l’unica testimone delle brutture dell’uomo, della sua bestialità e ferocia.
Poi tutto svanisce senza un motivo, un perché, un come…
Forse addirittura una maledizione divina che colpisce l’intera umanità come monito… (Da qui le bende sui Santi nella chiesa) ma forse un semplice virus che poi svanisce.
Esce come caratteristica principale il totale egoismo dell’individuo.
Ognuno pensa solo a se stesso. Su questo ho molti esempi nel quotidiano di persone che pensano solo a se stessi e non alle conseguenze delle proprie azioni. L’importante è l’oggi, il domani si vedrà anzi vedranno gli altri.
Il classico “E CHI SE NE FREGA!!!”
Intanto mi consolido e prendo quello che voglio.
Comunque l’ho trovato una trama con grosse imperfezioni e non completa.
Lo spettatore alla fine può interpretare il finale come meglio crede.
Ma questa volta il finale che mi sono dato è stato: CHE NOIA…
C’è di meglio da vedere.
Bocciato.
Ad maiora!

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Snob / 25 Agosto 2011 in Blindness - Cecità

È sempre difficile che venga fuori un bel film da un bel libro. Se poi il libro è Cecità di Saramago, la cosa si fa davvero difficile.
Sì, il regista ha rispettato la trama, Saramago dopo tante titubanze (pensava potesse diventare un horror su zombi ciechi) ha approvato il progetto e l’ha pure apprezzato, il cast è notevole, ma…
Senza infame e senza lode, forse osare di più non avrebbe guastato.
Sempre meglio di “Diadorim” (credo si chiamasse così) una incredibile, assurda, blasfema, serie televisiva tratta dal Grande Sertão, che mi è capitato, inorridendo, di vedere in Brasile. Ne hanno fatto una telenovela, ma come si fa?
A quando “La vita, istruzioni per l’uso”, girato magari a Bollywood, con una bella e tormentata storia d’amore tra Barnabooth e una corniciaia?

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Il sonno della ragione genera mostri / 9 Giugno 2011 in Blindness - Cecità

Come tanti appassionati ho dovuto aspettare molto per riuscire a vedere questo film, che in Italia nemmeno è stato portato dal cinema dopo la presentazione a Cannes, era solo disponibile in streaming in inglese con sottotitoli ma non ero soddisfatta di questo..quando ho saputo dell’uscita in dvd l’ho prenotato immediatamente e ieri sera me lo sono comodamente visto e goduto. Molto fedele al libro (caratteristica sempre più rara), è tutto giocato sui colori come i vestiti grigiastri dei personaggi, gli stacchi di montaggio improvvisi e sfumati sul bianco (che lasciano spesso le scene a “metà”, proprio alla Saramago!), le scene oscurate con le figure leggermente visibili sul nero. Meirelles si è giocato bene le sue carte, mentre leggevo il libro pensavo che sarebbe stato davvero difficile rendere oggettivamente la visione saramaghiana ma in questo il regista mi ha sorpreso (nella scena finale, tanto per dirne una). Per completare il quadro la lode va alla scelta di un cast decisamente ottimo, per me la Moore è da oscar!

Come non pensare poi, mentre lo si visiona, alla faccia di Saramago che si commuove dopo aver visto il film? 🙂

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la cecità di Saramago / 24 Aprile 2011 in Blindness - Cecità

Ho dovuto aspettare quasi tre anni per poter vedere (curioso…) questo film, tratto da “Cecità” di Saramago, uno dei libri che ho più apprezzato. E si tratta del film che ha aperto il festival di Cannes di 3 anni fa. Qui in Italia non è neppure passato al cinema.
Alla fine posso dire che si è dimostrato all’altezza delle mie aspettative. Merito di un buon cast, su cui spicca una straordinaria Julianne Moore, che ormai ha dimostrato di avere grande talento e occhio per i ruoli di una certa importanza. Merito della fotografia di Charlone che fa virare al bianco l’intero film e che si adatta bene alle scelte registiche di Fernando Meirelles (già regista di “The Constant Gardener” e “City of God”) con cui aveva già collaborato in entrambi i film precedenti.
La cecità improvvisa che colpisce questa città è una metafora perfetta per gettare luce (altro aspetto curioso..) sulla razza umana. Meirelles sa cogliere l’estremo negativismo di Saramgo che evidenzia tutte le nostre peggiori qualità, dall’indifferenza all’astio, all’ignoranza alla cattiveria. Anche nella malattia l’uomo non sa fare altro che allontanarsi dai suoi simili e se possibile annientarli.
Solo una donna rimane vigile di fronte a tale orrore. Solo lei continua a guardare, a vedere ciò che possiamo diventare e solo lei si farà carico di tutto, di tutta quella sofferenza e quella brutale e sadica cattiveria, perfino di chi vive nelle stesse condizioni di cecità deglia ltri.
L’uomo è una bestia e la vista è quello che gli permette di non perdere la propria anima. Senza di quella il mondo regredisce.
DIo non merita di vedere ciò che siamo, perfino i santi vengono bendati, perchè lo spettacolo è troppo denigrante e sconfortante.
E tuttavia, almeno in un piccolo gruppo, dalla cecità può nascere qualcosa di buono. I rapporti si sviluppano senza il filtro dell’estetica. Sono sinceri e diretti.
Il libro è sicuramente più completo e forte, ma la trasposizione cinematografica non snatura il messaggio. Che siamo sempre stati ciechi.

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