Un nero nel KKK / 6 Agosto 2019 in BlacKkKlansman
Film tratto da una storia vera diretto da Spike Lee.
Siamo negli anni settanta, in un clima sempre teso di tensioni razziali.
Ron Stallworth (John David Washington, figlio di Denzel) è il primo poliziotto di colore a Colorado Springs; ambizioso, inizialmente viene assegnato all’archivio ma finisce poi a lavorare come infiltrato in un comizio sui diritti civili degli afroamericani.
Il passo successivo, per lui, è infiltrarsi nel Ku Klux Klan; lui si occuperà dei contatti telefonici con il Klan (o meglio Organizzazione come volevano farsi chiamare) mentre il suo collega, Flip Zimmerman (ebreo), si occuperà dei contatti diretti (a tu per tu) con i membri dell’organizzazione.
Storia talmente strana e assurda che non può che essere vera; un poliziotto afro-americano con l’aiuto di un detective ebreo che si infiltrano nel Ku Klux Klan (supremazia bianca che odia le razze inferiori, quindi soprattutto neri ed ebrei; per chi non ne fosse a conoscenza). La storia è interessante e appassionante con i due detective che sono più volte chiamati a negare le proprie origini e a mentire. Alcune scene interessanti come il parallelo tra il gruppo di attivisti di colore che ascoltano il racconto di un membro emerito (Harry Belafonte) sui soprusi subiti da una persona nera con in sottofondo le immagini del film “Nascita di una nazione”, stesso film guardato deridendolo dal Ku Klux Klan.
Bello anche il finale dove scorrono i disordini di Charlottesville del 2017, per ricordare che i soprusi e le violenze subite dagli afro-americani non sono certo finite e c’è il forte rischio che il Ku Klux Klan ritorni a preoccupare gli Usa.
Nel resto del cast da citare Topher Grace (Venom) nei panni del capo del Ku Klux Klan, David Duke.

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