BlacKkKlansman

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BlacKkKlansman

Il film si ispira a fatti realmente accaduti e raccontati nel libro 'Black Klansman' scritto dall'ex poliziotto Ron Stallworth. Colorado. Stallworth, un ufficiale di polizia afro-americano, riesce a infiltrarsi con successo nel locale Ku Klux Klan, diventando il capo del gruppo del posto.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: BlacKkKlansman
Attori principali: John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier, Alec Baldwin, Jasper Pääkkönen, Corey Hawkins, Paul Walter Hauser, Ryan Eggold, Isiah Whitlock Jr., Robert John Burke, Brian Tarantina, Arthur J. Nascarella, Ken Garito, Frederick Weller, Michael Buscemi, Damaris Lewis, Ato Blankson-Wood, Dared Wright, Faron Salisbury, Ashlie Atkinson, Victor Colicchio, Paul Diomede, Elise Hudson, Danny Hoch, Nicholas Turturro, Ryan Preimesberger, Harry Belafonte, Gina Belafonte, Ernest Rayford, James Campbell, Jared Johnston, Michael J. Burg, Jeremy J. Nelson, Nichelle Bolden, Mostra tutti

Regia: Spike Lee
Sceneggiatura/Autore: Spike Lee, Kevin Willmott, David Rabinowitz, Charlie Wachtel
Colonna sonora: Terence Blanchard
Fotografia: Chayse Irvin
Costumi: Monika Darby, Marci Rodgers
Produttore: Sean McKittrick, Spike Lee, Jason Blum, Jordan Peele, Matthew A. Cherry, Jeanette Volturno, Edward H. Hamm Jr. , Raymond Mansfield, Shaun Redick, Marcei A. Brown, Win Rosenfeld
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia, Poliziesco, Biografico
Durata: 136 minuti

Dove vedere in streaming BlacKkKlansman

Un nero nel KKK / 6 Agosto 2019 in BlacKkKlansman

Film tratto da una storia vera diretto da Spike Lee.
Siamo negli anni settanta, in un clima sempre teso di tensioni razziali.
Ron Stallworth (John David Washington, figlio di Denzel) è il primo poliziotto di colore a Colorado Springs; ambizioso, inizialmente viene assegnato all’archivio ma finisce poi a lavorare come infiltrato in un comizio sui diritti civili degli afroamericani.
Il passo successivo, per lui, è infiltrarsi nel Ku Klux Klan; lui si occuperà dei contatti telefonici con il Klan (o meglio Organizzazione come volevano farsi chiamare) mentre il suo collega, Flip Zimmerman (ebreo), si occuperà dei contatti diretti (a tu per tu) con i membri dell’organizzazione.
Storia talmente strana e assurda che non può che essere vera; un poliziotto afro-americano con l’aiuto di un detective ebreo che si infiltrano nel Ku Klux Klan (supremazia bianca che odia le razze inferiori, quindi soprattutto neri ed ebrei; per chi non ne fosse a conoscenza). La storia è interessante e appassionante con i due detective che sono più volte chiamati a negare le proprie origini e a mentire. Alcune scene interessanti come il parallelo tra il gruppo di attivisti di colore che ascoltano il racconto di un membro emerito (Harry Belafonte) sui soprusi subiti da una persona nera con in sottofondo le immagini del film “Nascita di una nazione”, stesso film guardato deridendolo dal Ku Klux Klan.
Bello anche il finale dove scorrono i disordini di Charlottesville del 2017, per ricordare che i soprusi e le violenze subite dagli afro-americani non sono certo finite e c’è il forte rischio che il Ku Klux Klan ritorni a preoccupare gli Usa.
Nel resto del cast da citare Topher Grace (Venom) nei panni del capo del Ku Klux Klan, David Duke.

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Bello, ma… / 25 Febbraio 2019 in BlacKkKlansman

Odio quando un film sembra un ottimo prodotto ma che alla fine ti lascia l’amaro in bocca.
Bel lavoro, mi piace Spike Lee, ma stavolta manca qualcosa. E anche se nell’insieme supera bene la sufficienza, mi fermo a un 5.
Manca qualcosa che stupisce. Forse troppo giornalistico, o troppo piatto?
Non so. Ma 5.

Bello, ma… / 20 Gennaio 2019 in BlacKkKlansman

Film divertente (a tratti quasi al limite della farsa), ben recitato, non privo di suspense, col cuore dalla parte giusta; ma manca qualcosa, un guizzo d’autore, un linguaggio che vada al di là della comune prosa cinematografica. Lee ci prova una volta, con i volti del pubblico alla conferenza dell’agitatore che emergono dal buio; ma non convince.
Il coinvolgimento dello spettatore comunque c’è: subito dopo aver finito, cercando qualche notizia, mi imbatto in una foto della splendida Laura Harrier circondata dagli altri attori, e provo per un istante un senso di straniamento, vedendo assieme sorridenti razzisti e poliziotti.

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La paura del diverso… / 15 Ottobre 2018 in BlacKkKlansman

BLACKKKLANSMAN è divertente e diretto.
Non che ci siano particolari eventi.
Lee non va molto oltre il classico tema del razzismo.
Un film piacevole che scorre senza noia ma che non va oltre quello che minimalmente ci si spetta.
Magari uno sforzo in più il regista poteva darlo ma alla fine il messaggio arriva.
Si vede.
Ad maiora!

Utile, ma manicheo / 6 Ottobre 2018 in BlacKkKlansman

Bravo Spike, bella storia questa, ma sono rimasta perplessa. Le aspettative, che maledizione… Però, chissà che m’aspettavo esattamente dal nuovo film di Lee che questo film di Lee non mi ha dato.
L’ironia amara e cattiva, un po’ straniante, vista la situazione, c’è e c’è anche un buon lavoro di caratterizzazione del contesto. Soprattutto, Lee ottiene eccellenti risultati nel mostrare quanto la società americana non riesca a mettere da parte il “razzismo bianco” di ingiustificabile retaggio ancestrale, a fronte di rivendicazioni, conquiste, morti e presidenti neri. E mostra anche come, supportati e giustificati anche da individui come Trump, sia pericolosamente facile regredire ulteriormente.

Forse, quello che ha intiepidito il mio entusiasmo per il film è la consueta divisione manichea fra buoni e cattivi, con pochissimo spazio lasciato alle sfumature e agli interstizi in cui far evaporare gli eventuali dilemmi dei protagonisti. A un certo punto, per esempio, credevo che le origini ebraiche del personaggio di Driver avrebbero avuto un peso narrativo determinante, e invece…

Tendenzialmente, come da copione, in questa vicenda i razzisti sono stupidi, ignoranti, beoni, grossolanamente ripugnanti, stolidi e creduloni. Stallworth (John David Washington) e i suoi amici sono svegli, furbi, spiritosi e, sicuramente, fighi. Posto che la storia così com’è accaduta avesse in ballo esattamente questi elementi (non ho letto il libro da cui è tratta) e che il buon Spike abbia deciso di aderirvi al 100%, possibile -mi domando- che Lee non sia riuscito ad andare oltre, artisticamente parlando?
Insomma, BlackKklansman è un buon lavoro, tecnicamente ineccepibile, ma -a mio opinabile parere- pur tenendo desta a suo modo l’attenzione sulla questione (e fa benissimo, in questo momento storico!), mi pare che non aggiunga nessun particolare elemento di riflessione al dibattito sull’argomento.

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