Recensione su Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza)

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Se fosse stato meno manierista / 11 Novembre 2021 in Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza)

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

L’avrei amato molto di più, purtroppo il regista si diletta nel rendere i tanto decantati piani sequenza così insistiti da sfociare nello stucchevole.
Sceneggiatura sicuramente profonda e ricca ma sviluppata con un ritmo lento che unito alla ripetitività tecnica di cui sopra mi ha reso tutto il film pesante e a tratti difficile da seguire, peccato perché sicuramente ha dei bei messaggi (duri attacchi alla critica cinematografica, ad Hollywood e ai suoi divi che si sprecano in ruoli spesso banali e per niente artistici ma profumatamente pagati, a chi orbita attorno al mondo del teatro solo per il vil denaro, a chi non concede seconde possibilità e a chi invece se le prende, anche senza meriti, e sacrificando tutto sull’altare del proprio ego) e un paio di personaggi interessanti, ma davvero troppo autocompiacimento stilistico che lo appesantisce.
Ho però adorato il parallelismo tra Birdman e il Batman interpretato a suo tempo dal bravissimo Michael Keaton/Riggan Thomson e tutte le battute sull’attore ormai tramontato, il tracollo fisico eccetera eccetera, amaro ma allo stesso tempo divertente.
Emma Stone invece qui abbastanza defilata in un ruolo tutto sommato banale, finale criptico con il suo viso estasiato che non permette di capire bene la conclusione della storia (a naso direi che non dev’essere finito in modo tragico anche se la logica suggerirebbe il contrario).

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