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Billy Lynn - Un giorno da eroe

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Billy Lynn - Un giorno da eroe
Regia:

Una piccola tregua dalla guerra / 18 Febbraio 2019 in Billy Lynn - Un giorno da eroe

Altro buon film sulla guerra e sulle sue conseguenze sui soldati.
Differentemente da altri film sull’argomento, il film racconta la giornata di eroi di questo manipolo di soldati che però, finita la giornata di “gloria”, dovranno nuovamente tornare in guerra.
La squadra Bravo e in particolare il giovane Billy Lynn (Joe Alwyn) sono diventati eroi nazionali dopo una missione in Iraq; vengono quindi rimpatriati per un paio di settimane in cui dovranno fare un tour celebrativo col culmine nel giorno del Ringraziamento durante una partita di football.
Il film si concentra su Billy Lynn e sui suoi tormenti; durante il tour ha diversi flashback sull’azione che è costata la vita a un suo commilitone (Vin Diesel) e che gli è valsa la fama di eroe. La sorella (Kristen Stewart), che sta sostenendo una serie di operazioni per tornare a un aspetto “normale” dopo che un incidente l’aveva quasi sfigurata, lo spinge a mollare l’esercito adesso che come eroe potrebbe farlo. Ma Billy ha dei dubbi se mollare i suoi compagni anche per le parole del defunto sergente Shroom che ne aveva sottolineato l’importanza all’interno del gruppo.
Nel frattempo conosce anche una cheerleader di cui si innamora e i dubbi aumentano.
Nel resto del cast da citare Garrett Hedlund (era in Pan nei panni di Uncino) nel ruolo del sergente Dime (Capo della Bravo), Chris Tucker è Albert (quello con gli agganci per fare il film sulla squadra Bravo), Steve Martin è il proprietario dei Dallas Cowboys.

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Noioso / 1 Febbraio 2017 in Billy Lynn - Un giorno da eroe

Noioso come una partita di football. Esperimento sterile (ma interessante) di iperrisoluzione e high frame-rate.

Riuscito a metà / 1 Febbraio 2017 in Billy Lynn - Un giorno da eroe

Tratto dal romanzo “è il tuo giorno, Billy Lynn!” di Ben Fountain, il film parla della squadra Bravo, attiva in Iraq, che diventa celebre per la diffusione di un video in cui il soldato Lynn (l’ottimo esordiente Joe Alwyn) difende il Sergente Shroom (Vin Diesel), colpito al bacino dai combattenti nemici. La squadra verrà celebrata negli States, e in particolare Billy diventerà l’eroe e il simbolo della guerra americana nel Medio Oriente. Ma dentro di lui, e dei suoi compagni, una vita tormentata lo perseguita fatta di traumi e patologie post conflitto, i cui mostri usciranno di volta in volta a insidiare una partita di football che è anche una celebrazione nei loro confronti, ma che rischia di trasformarsi in un campo di battaglia da cui, forse, la squadra Bravo non è mai uscita.
L’ultimo film di Ang Lee recupera un tema classico della cinematografia americana e non: Il ritorno del soldato alla vita civile, ed il suo reintegro nella società occidentale. L’ecletticità del regista taiwanese non ci permette facili rimandi ad una sua poetica, o ad uno stile ben definito. Billy Lynn va analizzato in singolo, cominciando col delineare il particolare sguardo con cui il tema è affrontato. Se Martin Scorsese disegnava, nel tuo Taxi driver, una figura tormentata, fagocitata dalle manie causate dalla guerra e l’impossibile ritorno a codici sociali tradizionali, per Billy si pone il problema della celebrità, del rapporto con la sorella, con le ragazze che non ha mai avuto e con i commilitoni, con i quali dovrà tornare presto sul campo di battaglia. Il modo in cui il film affronta tutti questi argomenti -ossia il modo in cui scioglie i nodi che ha deciso di affrontare- è accennato, mai sviluppato fino a giungere a delle risposte, con la conseguenza di esporre un’impressione del disagio provato dal ragazzo, non di analizzarlo. È una scelta questa talvolta apprezzabile, ancora meglio se poi supportata da una regia compatta e sapiente come quella di Lee, ma che paga il suo pegno nel finale, lasciando materiale su cui riflettere ma non la giusta intensità per farlo. Billy Lynn – Un giorno da eroe è, dunque, un film riuscito solo a metà.

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