Recensione su Big Hero 6

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piccolo uomo, grande messaggio / 21 Agosto 2018 in Big Hero 6

Che cos’è la mancanza di originalità e perché molti recensori di film o altre opere artistiche ne sembrano ossessionati? È forse il continuare a ripetere/mostrare un messaggio o nel caso di un film una struttura narrativa già più e più volte percorsa ed illustrata al pubblico di svariate generazioni diverse? Bene io dico che in questo caso ben venga la mancanza di originalità, in questo caso, in questi giorni, in questo mondo, ben venga la ripetizione continua di messaggi postivi, gratificanti e amorevoli come quelli presenti in questo film. Big hero 6 racconta la storia di un ragazzino orfano, Hiro, che a seguito di un incidente perde suo fratello Takashi e quello che avrebbe potuto essere il suo nuovo mentore, il professore di una prestigiosa università per cervelloni di Sanfransokyo, fittizia città in cui è ambientata la storia. Hiro con l’aiuto di un robot infermiere, eredità spirituale del fratello e un manipolo di nerd appena conosciuti si imbarcherà nel tentativo di scoprire e smascherare chi ha provocato l’incidente che ha causato la morte di Takashi. In questo film, come in altri classici Disney, l’importante non è tanto chi o cosa scatena la successione degli eventi che compongono la pellicola e nemmeno chi sia il cattivo finale, ciò che conta è come i protagonisti affrontano le avversità fisiche e psicologiche che durante la loro avventura incontreranno e come alla fine le supereranno. Hiro è un genio, da solo può costruire cose inimmaginabili, eppure da solo non può affrontare questa difficoltà. Baymax, il robot infermiere, e’ grande grosso e può sollevare 400kg eppure non sarà la forza che possiede ne’ le capacità di combattimento che Hiro gli insegnerà che caveranno di impiccio il suo “padrone” e i suoi amici (almeno non da solo). Gli altri membri di questo improbabile gruppo di supereroi prima di essere un gruppo, individualmente non erano niente altro che dei nerd intellettualmente superdotati: mai come in questo caso si può parlare di “l’unione fa la forza”! Questo è un film che parla di amore, di rispetto, di amicizia, elogia il gioco di squadra e condanna la violenza, l’egocentrismo e la vendetta inutile e meschina. Insegna che anche il problema più difficile diventa meno spaventoso se lo si affronta insieme perché più occhi ci fanno vedere da prospettive che non avremmo immaginato e trovare la soluzione più semplicemente di quello che avremmo pensato. Questi sono messaggi che non dovrebbero mai passare di moda, che non dovremmo mai stufarci di dare e qualcuno che si prende la briga di comunicarli in modo tanto amorevole e divertente non dovrebbe essere tacciato di poca originalità.

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