Dal dopoguerra il cinema italiano ha generato una sorta di sotto genere sull’emigrazione. Pane e cioccolato, Sacco e Vanzetti, Spaghetti House, i magliari e molti altri vanno a formare quello che a parer mio andrebbe preso in considerazione come un genere vero e proprio. A prescindere dalla latitudine dall’ambientazione le situazioni rappresentate hanno spesso punti di contatto e questo “Bello, onesto, ecc. ecc.” non fa eccezione.
Amedeo è un emigrato in Australia di lungo corso. Stufo di non trovare una compagna prova a sposarsi per procura con una battagliera Carmela. Una serie di equivoci e di verità non dette li condurrà ad intraprendere un viaggio assurdo.
Il personaggio di Amedeo è molto interessante. Emigrato da oltre vent’anni cerca una connazionale che rappresenti il suo ideale di donna di quando è partito dall’Italia. Una donna meno emancipata delle australiane, con valori e mentalità da donna degli anni ’50. Amedeo ragiona come se avesse lasciato l’Italia un mese prima, come se non si fosse accorto del passare del tempo e questa sembra una condizione comune a molti emigrati italiani che immaginano il paese d’origine come cristallizzato al giorno che l’hanno lasciato.
Interessante è il desiderio di vendetta, covato dagli italiani, verso il proprio paese che non li ha capiti o voluti. Un voglia di rivalsa più volte espressa durante il film.
Per il resto il film è tristemente divertente, ben girato e ottimamente interpretato da Sordi e Cardinale.
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