7 Recensioni su

Beginners

/ 20107.3164 voti

Emozionante…. 7 / 22 Dicembre 2016 in Beginners

Una pellicola che sfuma sulle corde dei sentimenti, sulla solitudine, sulla vita e la morte e anche sull’amore.
Si ride, si sorride e si riflette. Una pellicola che non dovreste lasciar passare sottogamba perchè ha una profondità malinconica ma piena di speranza.
Un bel 7. Ottimi i protagonisti.

25 Gennaio 2013 in Beginners

Il secondo film di Mike Mills è un adorabile scavo intimista nella solitudine e nel dolore di un figlio ( Ewan McGregor) che ha perso il padre ( il premiato con l’Oscar Christopher Plummer) dopo che quest’ultimo, morta la moglie, gli ha rivelato di essere gay. Ad un festa in maschera ( guarda caso vestito da Freud) Oliver aka Ewan incontra Anna, cioè una graziosissima Mèlanie Laurent, che gli legge negli occhi la tristezza che lui nasconde. Da qui, tramite flashback che abbracciano un arco temporale che va dall’anno del matrimonio dei genitori di Oliver, il 1955, al 2003, anno della morte del padre e dell’incontro con Anna, il film si concentra in maniera introspettiva sul percorso di Oliver dalla solitudine al suo superamento nell’ambito della sua relazione con Anna e col padre negli ultimi mesi di vita.
Spiccatamente attraversato da una vena alla Gondry, con scenette che sono gioiellini poetici, idee di montaggio e scenografiche di grande effetto ( “la storia della tristezza”, le foto d’epoca, i continui disegni di Oliver, i pattini, i graffiti), una estetica meravigliosa che si esprime nell’avvolgente fotografia, nel vestiario e negli oggetti di scena, una colonna sonora dolcissima imperniata su una melodia per pianoforte e con la presenza di un Jack Russell, Arthur, che parla grazie alla trovata perfetta di sottotitolare i suoi pensieri, Beginners è un film aggraziato, emozionante. Una piccola perla meritevole di complimenti.

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13 Gennaio 2013 in Beginners

Sorprendente commedia romantica passata in sordina sul mercato italiano. Divertente, romantico, poetico e delicato, ottimo tecnicamente, nelle interpretazioni (McGregor-Plummer-Laurent superlativi) e nella sceneggiatura: un vero gioiellino nascosto al grande pubblico.

1 Gennaio 2013 in Beginners

Film dolente ma estremamente delicato, racconta di paure relazionali fin troppo diffuse.
MacGregor, timoroso e vulnerabile, è costituito da puro sentimento palpabile ed il cagnetto Cosmo è meravigliosamente credibile.
Un titolo passato abbastanza inosservato che merita almeno una visione: l’angoscia è in agguato, ma la pellicola è paradossalmente ricca di speranza.

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pura poesia / 24 Luglio 2012 in Beginners

questo film è pura poesia.
di quelle che piangi e piangi, ma ne vuoi ancora!

24 Marzo 2012 in Beginners

Visto solo per l’Academy, lo ammetto (e per comprendere il perchè dei numerosi premi conferiti a Plummer). Piuttosto caotico, i salti temporali possono inizialmente confondere lo spettatore.
Forse un po’ scontato il messaggio: non vivere da represso, ma sii te stesso e lasciati andare senza paura (almeno io l’ho inteso così).

2 Gennaio 2012 in Beginners

Film interessante che ha dalla sua parte quella scelta di diluire i ricordi con innesti visivi improvvisi e colorati, veloci e relazionati al presente da connessioni labili, ma immaginifiche. Il protagonista è un uomo bloccato, perso nella sua vita e con un rapporto difficle con ciò che è al di fuori dal suo io. Ed ha una storia complessa, stretto dalla presenza delicata e folle della madre che governa la sua infanzia (il padre non c’è mai, non c’è mai una sequenza in cui lui bambino sia in presenza del padre) e dall’altrettanto fuori dalle righe personalità del padre che impera nella sua maturità. Che sia un segnale freudiano proprio come la maschera che lui sceglie di impersonare nella festa in cui incontra la donna della sua vita? Probabilmente, il femminile legato all’infanzia, il maschile alla maturità, ma da un lato ha una madre aperta, stimolante, fuori dalle righe, quasi distonante per il profilo del bambino classico, notoriamente conservatore,dall’altro ha un padre che decide di vivere, a 75 anni, la propria omossesualità. Tutto il film è un inno alla vita per un uomo che dalla vita sfugge. Sia la madre che il padre sono prodighi di ricette e consigli se non preoccupazioni verso questo figlio che, come da storiella sul desidero inappagato e sulla necessità di arrendersi a ciò che la vita ti da’, ha deciso di aspettare che la vita dia lui ciò che desidera. Film delicato appunto che si regge su protagonisti sempre in parte e in bilico fra melanconia e voglia di vita. Ed è interessante che i genitori, quelli che hanno raggiunto un compromesso per via dell’epoca in cui hanno vissuto, siano così pieni di vita, così saturi di vita, mentre i figli siano attanagliati da una sottile depressione. Tutto è meno semplice di come lo si può raccontare, perchè questi figli pagano i compromessi dei genitori in un groviglio di problemi psicologici che si aggrappano a questioni personali e sociali, direi quasi storici.
E’ una storia su una tristezza (il libretto a fumetti parla molto di sè) e una rinuncia, un uomo forse schiacciato dalle personalità dei suoi genitori che però lo amano e voglio per lui quello che loro non hanno, per vari motivi, goduto.
Bello il personaggio del cane, profondo oserei dire, il cane restituisce dignità alla famiglia omogenitoriale (ok è solo un cane non un figlio, ma il senso, potente, è quello) del padre di lui, il cane costruisce la sua storia d’amore

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