6 Recensioni su

Barry Lyndon

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Impeccabile fotografia / 27 Agosto 2017 in Barry Lyndon

Film lento ma piacevole, grazie al mix perfetto tra fotografia e colonna sonora.
I paesaggi sono incantevoli e cullano la storia del protagonista, tra l’altro il maestro Stanley ha girato quest’opera con la luce naturale.
Che dire, un bel capolavoro del maniacale kubrick, che però a mio parere manca di quel qualcosa di esistenziale che caratterizza il regista

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La differenza kubrickiana / 4 Marzo 2016 in Barry Lyndon

Sotto lo specchio immacolato della perfezione formale si annida l’incredibile tormentata densità di Kubrick. Preso da un insano furore antiestetico suscitato dalle varie infatuazioni per Lubezki e la sua luce naturale in ‘The Revenant’, memore del fastidio fisico che provo davanti agli infiorettamenti di Malick e i fiocchetti di Jarmush, ho deciso di provare una cura shock; l’antesignano dell’estetismo per antonomasia, Barry Lyndon del perfezionista Stanley Kubrick coadiuvato dal pioniere della “luce naturale”, il direttore della fotografia John Alcott. Di premesse per irritarmi ancora ce n’erano; dicono che Kubrick non solo si sia ispirato alle pitture romantiche, ma ne abbia addirittura portato sul set un collage di ritagli da riviste d’arte. Può esistere una ispirazione più manierista di questa?
Ebbene, i miei occhi hanno ceduto alla bellezza immortale di queste immagini; impossibile resistere. Il motivo è un po’ complicato da spiegare, ma si intuisce la “differenza kubrickiana” di fotogramma in fotogramma durante la visione; il rigorosissimo lavoro di posa del profilmico, l’incantevole finezza della costumista Milena Canonero, la cura maniacale dell’impianto scenografico sono una fulgente corona ad un corpo vivo. Sì, il film è una creatura bellissima e perversa, dolce e ambiziosa, non mostra come in un prezioso album fotografico una serie di immagini per carezzare lo stadio superficiale della bellezza, ma veste con grandezza la meschinità umana nelle sue declinazioni più sottili, grottesche e meno scontate. Perfino la musica, questo scialo di opere classiche che in altri contesti sarebbe risultata una sorta di protesi (per me lo è in Arancia Meccanica, ad esempio) qui si fonde e penetra nel tessuto del film. Barry Lyndon è stato per me terapeutico, mi sono riconciliato con la grandezza del cinema estetico, perchè dietro quei magnifici occhi azzurri c’è una profondità buia, ‘divinamente ridicola’, cinica e disperante.

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12 Novembre 2014 in Barry Lyndon

Eccellente fotografia, eccellenti colonne sonore, eccellente regia blabla insomma, le solite balle scontate su Kubrick. L’unica cosa che proprio non mi è piaciuta è il personaggio di Redmond in sé, molto meno tagliente del corrispondente letterario: mi si è un po’ sciupato, poverino!

Un genio / 12 Giugno 2013 in Barry Lyndon

Kubrick è un genio se è riuscito a realizzare un film di tre ore lento ed in costume ed io l’ho visto senza addormentarmi dopo cena. Impareggiabile

13 Gennaio 2013 in Barry Lyndon

Grande capolavoro del maestro Kubrick, rappresenta sicuramente l’abc dei film in costume. Visivamente straordinario, girato tutto con luce naturale, piacevole anche se non certo un film leggero.

Barry Lyndon / 4 Dicembre 2012 in Barry Lyndon

Barry Lyndon è un caso veramente particolare nella filmografia di Kubrick. A questa pellicola il regista lavorò molto, in quanto da tempo aveva intenzione di girare un film storico. Il risultato di questo grande lavoro è un film classico in ogni senso, dove il dettaglio è maniacale in ogni inquadratura che, esponendosi a “quadro pittorico”, rivela l’intenzionale presupposto nascosto nella mente di chi lo creava, di chi riprendeva. L’estremo realismo sta anche nell’esclusivo uso di luci “vere”, come candele o oli, che aiutano a dare al film il verosimile sapore del XVIII secolo. E’ proprio nel termine “classico” che il film si esprime e si chiude: se da un lato le immagini che ci vengono date rimandano ad un passato artistico di poetica immagine, dall’altra un certo accademismo non tipico del regista si rende obbligatoriamente prolisso nella durata e poco intriso della lungimiranza, vero punto forte della poetica Kubrickiana, i quali film paiono di una attualità, di una capacità di analisi psicologico-sociale-immaginifica in genere veramente sconcertante, e che qui troviamo solo in parte.

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