6 Recensioni su

Bandersnatch

/ 20186.4153 voti

Atmosfera suggestiva e qualche buona idea / 21 Marzo 2020 in Bandersnatch

Un film interattivo tutto sommato piacevole, con la sua atmosfera cupa e le paranoie complottiste.
Poteva essere sfruttato meglio il sistema interattivo? Probabilmente sì, ma è un film e non vuole essere un videogioco, e va giudicato come tale. Secondo me, è un buon film d’intrattenimento. Si ferma a quello, all’intrattenimento. Non c’è la critica sociale di certi episodi di Black Mirror, e la riflessione sul libero arbitrio è posta in maniera banale e grezza.
Ma va bene così, ci sono scene suggestive e qualche idea simpatica

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5 per un pelo… / 11 Marzo 2019 in Bandersnatch

Come sempre, le potenzialità Netflix ci sono! Ci sono belle idee! Manca peró tutto il resto. Abbastanza deluso e scocciato d’ aver perso tempo.

6 di incoraggiamento / 15 Gennaio 2019 in Bandersnatch

Vera novità che potrebbe scompaginare il settore e/o eliminare la pirateria. Finchè non scoprono come piratare anche questo , ovviamente.
L’idea non è completamente nuova (se siete over 35 , dovreste ricordarvi i Librigame)…ma la sua applicazione in campo cinematografico , si . Almeno per il sottoscritto.
E non poteva che venire dall’universo Black Mirror.
Non mi soffermerei troppo sulla trama, comunque di stampo chiaramente “blackmirroresco”, con l’ormai immancabile riferimento anni ’80.
Il giochino – tecnologicamente parlando – funziona benissimo . Ottima la predisposizione della scelta A o B senza interrompere mai il film : da un solido senso di continuità che non si avrebbe “freezando” lo schermo finchè lo spettatore non sceglie.
Il problema…senza girarci troppo attorno, è che le scelte ti portano poi dove vogliono loro. E – se continui a scegliere “male” – ti fa anche tornare indietro a un punto passato. Questo difetto è inaccettabile e a me è capitato almeno due volte. Se un film è DAVVERO interattivo, non ci possono essere passi a ritroso ! La vera sfida sarà realizzare qualcosa che si dirami realmente verso X finali diversi , senza la sensazione di essere guidati.

Comunque è stata un’esperienza divertente e , prendendo una citazione da Moneyball , “il primo che attraversa il muro, è sempre insanguinato” , pertanto non me la sento di dare l’insufficienza a chi – commettendo errori – potrebbe essere il capostipite di una rivoluzione.

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Un controllo illusorio / 9 Gennaio 2019 in Bandersnatch

Ciò che colpisce maggiormente di Bandersnatch non è l’apparente interazione attorno a cui si sviluppa la storia, bifido apparato narrativo dai percorsi intrecciati. Ciò che rende a tutti gli effetti uno degli episodi più riusciti di Black Mirror è la sua capacità di traslare il controllo, invertendone i contesti, elicitando perlopiù una risposta illusoria, la stessa che presume di avere lo spettatore, ma che a conti fatti non possiede.
Tutto si gioca sul sospetto e sul controllo, ma soprattutto sul potere che da questi elementi si può ricavare.
L’esperienza interattiva si fonda essenzialmente sulla scelta, sulla variabilità di sentieri già tracciati, e non sull’effettiva gestione del prodotto, confezionato per dare modo allo spettatore, come accade sempre nei ritratti distopici ( e dispatici ) di Brooker, la possibilità d’immedesimarsi nel protagonista, e provare, in questo caso, l’effettiva carenza di libertà e potere decisionale, pur contando su una sommaria facoltà di scelta.
Il doppio binario, le sue conseguenti ramificazioni, rispecchiano un mondo sorvegliato, ma allo stesso tempo paranoico, intrappolato nelle sue leggi e nelle sue cospirazioni, come in una sorta di videogioco dove la ripetitività del gesto, naturale nel suo gameplay impostato, assume nel reale connotati grotteschi e irrazionali.

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Illusioni / 3 Gennaio 2019 in Bandersnatch

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Le premesse di Bandersnatch, il primo film interattivo del progetto Black Mirror di Charlie Brooker, sono eccellenti.
Pur usando uno spunto narrativo vintage come quello delle storie a bivi sperimentato in libri, fumetti e giochi fin dagli anni Ottanta (non a caso, l’epoca in cui è ambientato il film), Bandersnatch porta nelle case di tutto il mondo una effimera parvenza di quell’universo distopico che Black Mirror ha modellato a partire dal 2011. Tecnicamente (e pseudofilosoficamente), mi ha divertito il fatto che, qualunque scelta si faccia nel corso della visione, si giunge comunque a una conclusione entro i 90 minuti previsti. Per quanto, cioè, lo spettatore immagini di avere il controllo totale sul film, modellandone anche la durata, è il film che lo ha su di lui, in un buon gioco di scatole cinesi multimediali creato per illudere momentaneamente il pubblico.

A parte questo, il film originale Netflix diretto da David Slade e scritto da Brooker a parer mio non brilla per molti altri meriti, a partire dalla sceneggiatura che, pur caratterizzata (e forse inficiata) dalla struttura ludica a scelte multiple, difetta di buone caratterizzazioni di personaggi e contesti.
In particolare, ho sentito la mancanza (voluta?) di un corretto uso del romanzo usato dal protagonista Stefan (Fionn Whitehead) per creare il videogame: di cosa parla, esattamente? La trama resta sconosciuta, non si comprende quali elementi siano stati inseriti dal programmatore e quali derivino dal libro: quale peso ha il racconto sui comportamenti ossessivi del protagonista (e dell’attore protagonista che, a un certo bivio, si convince di essere Stefan)? Compaiono anche dei mostri vagamente infernali, ma poi Stefan sembra inserire di sua volontà nella trama del gioco un agente governativo…
Anche il riferimento alla vicenda biografica del suo autore lambisce vagamente il film, quando, invece, immaginavo che avrebbe avuto delle ripercussioni narrative più accattivanti del solo fatto che lui e il giovane protagonista si macchiano (a seconda del bivio scelto, obviously) di un crimine molto simile.

Insomma, penso che Bandersnatch sia un tassello utile alla progressiva crescita narrativa di Black Mirror, ma non rappresenta l’esperimento di Brooker più riuscito.

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Curioso ma non sufficiente! / 30 Dicembre 2018 in Bandersnatch

Eccellente esperimento di film interattivo, dove (grazie al telecomando) si sceglie il proseguire della storia, abbastanza interessante e in perfetto stile “black mirror”. Poteva essere un episodio, anche se non ha un vero e proprio finale, perché la multiscelta di come far proseguire la storia ti porta comunque nella direzione “originale” per lo scorrere corretto.
Svolto e raccontato in modo onirico, la visione viene vissuta dallo spettatore con curiositá in una sorta di limbo tra sogno e realtà che, peccato per me, alla fine non mi ha ladciato molto su cui riflettere.
Un 5.

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