Backtrace

Recensire un film come questo significa commentare quasi tutta la filmografia di questi ultimi anni, per quanto riguarda il sottogenere thriller-azione: la regia televisiva colpisce ancora con continui (snervanti) cambi di inquadrature e frenetici movimenti di macchina, la sceneggiatura risulta la dilatazione di un episodio in stile CSI, i personaggi sono piatti, identificati in pochi ruoli: agente onesto, agente corrotto, malvivente spietato, l’oggetto del desiderio è il denaro frutto di una rapina… Questa ci sembra la morte del cinema. Sì, alcuni aspetti si salvano, ad esempio la fotografia che inquadra cieli stupendi (uno solo è chimico) come la recitazione del protagonista e dei giovani attori, mentre Stallone è più ingessato che mai. Nel complesso, però, mancano le idee e la capacità di svilupparle in modo originale.

Film di rapine.
McDonald (Matthew Modine) dopo una rapina finita tragicamente, ha subito un grave trauma cranico che lo fa soffrire di una grave forma di amnesia. Dopo 7 anni viene fatto evadere dalla prigione per cercare di recuperare i soldi rubati ma oltre alla polizia anche altri sono sulle sue tracce.
Discreto film che però dovrò rivalutare perché ho avuto problemi a restare sveglio nella prima parte che ho seguito a fatica (non solo per colpa del film); la recitazione non mi è sembrata il massimo ma dovrò rivalutarlo.
Stallone interpreta il detective locale Sykes mentre Ryan Guzman è Lucas (lui e la ragazza fanno evadere McDonald).