30 Ottobre 2012
Ambientato inizialmente nella Cina imperiale, “Addio mia concubina” racconta la vita degli aspiranti attori teatrali dell’Opera di Pechino, incentrandosi principalmente sull’amicizia fra i due giovani più promettenti e seguendone le vicende personali fino all’età adulta. Il titolo del film si riferisce all’opera teatrale che i due recitano sin dall’adolescenza e che conferisce loro fama nazionale.
Il quadro storico è eccellentemente riprodotto e segna con limpida chiarezza le fasi di grande cambiamento storico e culturale di cui la Cina è protagonista. L’invasione nipponica della Manciuria, l’avvento del comunismo, l’odio esacerbato contro gli intellettuali non comunisti o ancora legati al Guomindang e la dannosa rivoluzione culturale voluta da Mao che porta alla negazione del passato e che influisce negativamente anche sul teatro, inviso alla nuova società perché specchio della vecchia Cina imperiale. Di particolare effetto, a questo riguardo, la scena in cui i due amici vengono trascinati in piazza dalle guardie rosse e messi l’uno contro l’altro.
Numerosi i premi vinti tra cui la Palma d’oro come miglior film, il Golden Globe e il BAFTA come miglior film straniero e la candidatura all’Oscar sempre come miglior film straniero.
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