Recensione su Avengers: Infinity War

L’ampio respiro narrativo non tragga in inganno: chi cerca altro può continuar a cercare altrove, perchè è un ritorno al solito parco giochi e alle solite attrazioni, ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e stavolta il ritmo è un carosello dal quale non si vuole scendere, uno splendido ingranaggio che addirittura, udite udite, concede grazia alla caratterizzazione del villain divenendo così summa di un concetto che una volta era b-movie e ora portato alla ribalta del main stream con i fantastiliardi di Topolino.