23 Febbraio 2012
Quanti giapponesi ci sono in questo film. E quanto pochi ne rimangono alla fine. Clan, famiglie, sotto-famiglie e scagnozzi, tutti infilati in abiti da quattro soldi (non so perchè ma i gessati giapponesi in stile Oviesse mi sembrano vecchi e fuori moda), imbottiti di pistole e bramosi di fare a cazzotti prima che di parlare.
I samurai sono superati. La Yakuza è la versione con gli occhi a mandorla delle famiglie mafiose de “Il Padrino”. Beat Takeshi organizza e dirige una carneficina che solo alla fine, quando i protagonisti sono ridotti all’osso svela il suo intreccio.
Ma il film non è male. E’ un film giapponese, fin nei dettagli (il mignolo che salta è un must!), in tutti i suoi protagonisti e nella loro violenza. E’ un gangster-movie giapponese e, sebbene non sia all’altezza di un precedente lavoro di Kitano (“Brother”) non penso che deluderà gli appassionati del genere.
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